venerdì 22 Novembre, 2024
16 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

L’Italia e i suoi castelli: imperdibili costruzioni ricche di storia

Che l’Italia sia tra i paesi più permeati di cultura è sicuramente un dato di fatto. Ogni civiltà passata sul nostro territorio, ogni epoca storica che abbiamo attraversato ha lasciato un segno indelebile.  Ne sono un esempio i castelli sparsi sulla nostra penisola, che ci guardano dall’alto regalandoci panorami mozzafiato.

Alcuni castelli assolutamente imperdibili

Tra i castelli più belli da visitare sparsi sul territorio nazionale abbiamo deciso di selezionarne solo alcuni, raccontarli tutti sarebbe stata un’impresa titanica.

Tra essi spiccano anche due costruzioni presenti sul territorio campano, sicuramente noti a tutti i Napoletani ma anche in tutto il mondo.

Iniziamo il nostro viaggio.

  • Castello di Fénis:

E’ uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia e si trova in Valle d’Osta.

La sua struttura scenografica e la sua posizione su una dolce collina, le sue eleganti mura merlate portano a pensare ad una funzione di rappresentanza quasi fiabesca, più che difensiva.

  • Castello Scaligero:

Questo meraviglioso castello si trova a Sirmione.

È uno fra i più completi e meglio conservati castelli d’Italia. E’ un raro esempio di fortificazione lacustre. Il castello è bagnato su tutti i lati dalle acque del Lago di Garda. Su un lato vi è la darsena, un tempo rifugio della flotta scaligera. Le mura e le tre torri maggiori hanno merlature a coda di rondine. Dietro quest’ultime emerge l’imponente mastio, con al di sotto le celle destinate ai prigionieri. E’ possibile accedere ai camminamenti ed arrivare anche in cima a quest’ultimo, oltre che godere dello splendore della darsena.

  • Castel Sant’Angelo:

Menzione speciale al castello romano per eccellenza.

Svetta sulla sponda destra del Tevere, a poca distanza dal Vaticano a cui è collegato grazie ad un corridoio fortificato. Modificato svariate volte, numerosi ambienti vennero destinati a carcere. La cella più malfamata era quella detta Sammalò: il condannato vi veniva calato dall’alto e, a causa del pochissimo spazio, non riusciva a stare né in piedi, né sdraiato. Alcune celle erano riservate a politici e altre ancora a personaggi di riguardo. Le “segrete” erano a prova di evasione. Esisteva una cella di lusso, riservata solo a detenuti di un certo pregio.

Il nome del castello deriva dalla visione avuta da Papa Gregorio Magno: l’Arcangelo Michele che rinfoderava la spada.  Questa visione venne interpretata come presagio dell’imminente fine della peste, cosa che realmente avvenne. Per commemorare l’avvenimento, la statua di un angelo corona l’edificio.

  • Castello Sforzesco:

È il castello simbolo di Milano.

Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, sui resti di una precedente fortificazione. Nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. È uno dei più grandi castelli d’Europa. La cinta di fortificazioni più esterna, detta “Ghirlanda”, è la parte più antica. I quattro angoli sono costituiti da torri, ciascuna orientata secondo uno dei punti cardinali. Hanno due differenti forme: Sud ed Est cilindrica, Nord ed Ovest quadrata. Tutto il perimetro è ancora circondato dall’antico fossato, ora non più allagato. La Torre del Filarete, la più alta e centrale, costituisce l’ingresso principale. La facciata posteriore è la più antica e qui vi si trova la cosiddetta Ponticella di Ludovico il Moro: una struttura a ponte che collegava gli appartamenti ducali alle mura esterne oggi scomparse. Nelle sue stanze si rinchiuse Ludovico per il lutto causato dalla perdita dell’amatissima moglie Beatrice d’Este, chiamate poi per questo motivo “Salette Nere”.

Meraviglie campane: il castello Aragonese e Castel dell’Ovo

Non hanno certo bisogno di presentazioni questi due bellissimi castelli presenti sul suolo Campano, ma raccontiamone comunque un pò di storia.

  • Castello Aragonese

Questo meraviglioso castello sorge su un isolotto ed è collegato per mezzo di un ponte in muratura all’antico Borgo di Celsa, oggi conosciuto come Ischia Ponte. Grazie ad Alfonso V d’Aragona l’accesso al castello è possibile tramite un traforo scavato nella roccia. Prima di allora vi si poteva accedere solo via mare. Il traforo, lungo 400 metri, è illuminato da alti lucernari che al tempo fungevano anche da “piombatoi” dai quali veniva gettato olio bollente, pietre e altri materiali sugli eventuali nemici. In

  • Castel del’Ovo

E’ il castello più antico della città di Napoli e, non a caso, è uno degli elementi di spicco nel celebre panorama del suo golfo. Non possiede ormai più il suo aspetto originario a causa di varie ricostruzioni nel corso dei secoli.

Il suo curioso nome deriva da un’antica leggenda: il poeta latino Virgilio, considerato anche mago nel Medioevo, nascose nelle segrete un uovo dalla capacità di mantenere in piedi l’intera fortezza. La sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di rovinose catastrofi alla città di Napoli. Durante il XIV secolo, il castello subì ingenti danni. Per evitare che tra il popolo si diffondesse il panico, la regina dovette giurare di aver sostituito l’uovo.