“INDICE DI RO”, COSA INTENDIAMO QUANDO USIAMO TALE ESPRESSIONE ?
Con la suddetta terminologia si è soliti esprimere il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto, in una popolazione mai venuta a contatto con il patogeno emergente. Questo parametro misura quindi la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. In altre parole se il R0 di una malattia infettiva è pari a 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore di R0, tanto più elevato sarà il rischio di diffusione dell’epidemia. Se invece il valore di R0 risulta essere inferiore ad 1 significa che l’epidemia può essere contenuta.
Lo scorso 4 maggio, in Europa è cominciata la fase due per cercare pian piano di riprendere le attività lasciate in sospeso a causa della pandemia Coronavirus. Nel resto del mondo, invece, il contagio non accenna a diminuire e le vittime accertate risultano essere ancora tante.
Il Paese che sembra aver raggiunto solo poche ore fa il picco è l’India, con circa 4.213 casi in un solo giorno. La Cina ha registrato 17 nuovi casi, toccando l’apice nelle ultime due settimane. L’improvviso aumento dei contagi è dovuto in maggior parte al cluster della città di Shulan, dove si concentrano undici dei quattordici nuovi infetti. Si tratta, di familiari e persone entrate in contatto con una donna risultata positiva ai test lo scorso 7 maggio. Gli Stati Uniti, hanno raggiunto quota 776 morti nelle ultime ventiquattro ore, mentre in Gran Bretagna, il premier britannico, Boris Johnson, resta cauto sulla fine del lockdown, che resterà in vigore almeno fino al 1 giugno. Tuttavia, chi arriverà nel Paese sarà obbligato alla quarantena di 14 giorni e già dalla prossima settimana chi non potrà fare smart working potrà tornare a lavorare, rispettando le distanze sociali e limitando l’uso dei mezzi pubblici.
La stessa leader tedesca, Angela Merkel aveva annunciato solo pochi giorni fa il contenimento, ma in realtà il contagio sembra essere in risalita. La Corea del Sud, dopo una settimana di contagi zero ha registrati 86 nuovi casi nel weekend, 34 nelle ultime 24 ore, quasi tutti collegati secondo la rete di medicina territoriale alla nottata di festa organizzata da un del ventinovenne. Le autorità della capitale sudcoreana hanno chiesto la collaborazione di tutti coloro che si sono recati nei locali notturni della zona tra il 24 aprile e il 6 maggio scorso, rintracciati tramite la app dei cellulari. In base ai dati ottenuti risultano essere circa 5.517 le persone che hanno visitato l’area in quel periodo, ma solo 2.405 di loro sono stati contattati per essere sottoposti al test, gli altri 3.112 risultano ancora irreperibili. A rendere pubblica la notizia, il sindaco di Seul, Park Won-soon.