L’iconica Anna Piaggi, giornalista colta e irriverente
Nata a Milano il 22 marzo 1931, Anna Piaggi è stata una giornalista, scrittrice e traduttrice. Nel 1962 sposò a New York il fotografo Alfa Castaldi che morì nel 1995. Lavorò per giornali e riviste, come l’Espresso e Panorama. Ispirò lo stilista Karl Lagerfeld che le avrebbe poi dedicato il volume Anna-cronique, a cui Anna Piaggi stessa collaborò alla stesura. Di lei, Karl disse: “Nel vestirsi creava un’immagine. Non provocava, mai, ma evocava. Un dettaglio imprevisto, un pleonasmo stilistico, un accessorio contraddittorio, una combinazione insolita, un’imprevedibile associazione di idee e un indispensabile humor ne facevano una presenza unica che mi ha sempre spinto a disegnarla“.
Anna Piaggi lavorò con numerosi periodici e riviste di moda. La sua rubrica più celebre Doppie Pagine, ideata nel 1988, conquistò da subito il pubblico, grazie alla sua capacità di intercettare nuove tendenze. Sempre in viaggio e a caccia di novità, fu la redattrice di Arianna, il primo periodico di moda femminile in Italia.
Nel 2006 il Victoria & Albert Museum di Londra, uno dei musei più importanti al mondo, le ha dedicato la mostra Anna Piaggi fashion-ology. Mentre un giornale americano l’ha trasformata in un’unità di misura, attribuendo a vari personaggi dello spettacolo il potenziale di Piaggi, con tabella di valori e quotazioni misurate in cappellini.
Nel 2016, quattro anni dopo la sua morte, il documentario Anna Piaggi – Una visionaria della moda ha raccontato la su vita. Alina Marazzi, la regista, ha ricostruito la sua esistenza attraverso i racconti di personaggi della moda come Rosita Missoni, Manolo Blahnik, Jean Charles de Castelbajac e Stephen Jones.