La Napoli del vicereame spagnolo degli Asburgo di Madrid, con le sue stratificazioni cetuali, il multiforme carattere urbano e il cosmopolitismo di derivazione protoborghese, rendono in parte merito alle innumerevoli vicende di uomini che arricchirono e segnarono il Seicento e la storia di Napoli in questo momento storico.
Le trasformazioni urbani e sociali del “Bel Regno”, ritrovano il nero dell’inchiostro e il bianco della pagina per raccontare in maniera dettagliata e nomenclare la vita degli ultimi anni del “siglo de oro” per l’Impero Spagnolo del Conte-Duca d’Olivares e di Sua Maestà don Felipe IV nelle sue variegate sfaccettature, partendo dal basso, dal quotidiano.
Questo è lo scopo che si prefigge con “La vita quotidiana a Napoli ai tempi di Masaniello” il poliedrico scrittore Nino Leone, finalista del Premio Calvino del 1990 e vincitore del Premio Teramo nel 1991.
L’opera, edita per la Alessandro Polidoro Editore è un excursus nelle segreta della Napoli del 600′ scissa tra il lusso e il privilegio dei palazzi nobiliari e le suntuose magie decorative barocche delle chiese spesso di proprietà di arciconfraternite, la povertà professa dei vari ordini monastici, fino ad arrivare all’area del Porto e del Mercato tra miseria e criminalità in un kaleidoscopio che allega artisti, intellettuali, banditi e altre personalità espressione di quella Welthschaugun.
Leone ci accompagna con metodo braudeliano a scoprire una storia di Napoli fatta del carattere anche materiale ed antropologico, portando il lettore alla tavola del nobile e del povero, investigando anche sull’evoluzione e su i fattori che tra il 1631 e il 1656, come l’eruzione del Vesuvio e la Peste a cui si aggiungono i rivolgimenti politici della rivolta di Masaniello del 1647 e le annesse conseguenze correlate anche alla Guerra dei Trent’Anni che riscrissero la vicenda della storia di Neapolis.