29 dicembre 1997, scoppia una terribile epidemia che colpisce i polli, con l’elevato rischio che possa infettare anche l’uomo, è l’influenza aviaria che torna a minacciare l’uomo.
Purtroppo non è la prima volta che la popolazione mondiale ha dovuto fare i conti con un’epidemia mortale. La storia ci insegna che questo pare essere un evento destinato a ripetersi, sia per un motivo che per un altro, l’uomo ad un certo punto è chiamato ad affrontare problemi naturali.
TRa i tanti eventi traumatici, ricordiamo della famosa epidemia che scoppiò ad Hong Kong nel lontano 1997.
Influenza Aviaria: un epidemia che manda in caos Hong Kong
La vicenda avvenne in realtà già mesi prima di dicembre: a maggio del 1997, il virus dell’influenza aviaria circolava già da un po’, ma venne isolato a Hong Kong per la prima volta in una persona.
Si scopriva con ciò che il virus poteva contagiare l’uomo, fortunatamente però non trasmetteva da persona a persona. Il virus arrivò ad infettare, per fortuna da una parte, solo 18 persone che lavoravano a stretto contatto coi volatili, purtroppo sei di loro morirono.
Il 29 dicembre 1997 a Hong Kong, per scongiurare un’epidemia vera e propria di questa influenza così mortale per l’uomo, vennero sterminati milioni di polli.
Anche se il rischio di trasmissione negli esseri umani è oggi ritenuto basso, al massimo un rischio maggiore riguarda chi opera negli allevamenti o a stretto contatto con pollame e volatili( la situazione continua ad essere monitorata, questo perché c’è sempre la possibilità che questo si evolvi.
Il virus ha comunque continuato il suo “ percorso”, arrivando nel 2003 a diffondersi anche in grandi paesi popolati, come si l’Asia, Africa, Europa, e anche in Italia.
Focolai riconosciuti nel 2022
Di recente, molto di recente, sono stati individuati focolai di influenza aviaria, ad alta patogenicità; che sono stati segnalati nel pollame o in volatili in cattività nelle zone europee. A causa di ciò sono state istituite zone di protezione e di sorveglianza.
In soli 4 mesi l’Efsa ha registrato 788 casi di virus HPAI in 16 paesi:
L’anomalia negli uccelli selvatici si è protratta per tutta l’estate verificandosi in 15 paesi europei. Il virus ha raggiunto le colonie di riproduzione di uccelli marini sulle coste atlantiche settentrionali e del Mare del Nord, causando una massiccia mortalità, in particolare in Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
“ Nonostante la situazione eccezionale che si è verificata in Europa, al momento il rischio di spillover (salto) di un virus influenzale aviario dagli animali all’uomo è basso…ma la situazione necessita di essere costantemente monitorata perché il virus è molto diffuso e può evolvere in senso negativo in ogni momento”. ha osservato Calogero Terregino, direttore dell’Izsve (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie).
Sottotitolo: non è la prima volta che il mondo ha a che fare con un’epidemia mortala, ricordiamo l’influenza aviaria del 1997