La rivoluzione Ambientale parte a “piccoli” passi con gesti naturali che possono e devono cambiare il mondo.
La nostra società ci ha insegnato a correre ai ripari quando ormai la catastrofe, per quanto annunciata, è già sull’uscio delle nostre porte.
Strettamente impegnati nella costruzione dell’Io, interessati ai beni effimeri, ammaliati dall’idea di un consumo sfrenato perdiamo di vista tutto ciò che ci circonda, lasciando sfuggire l’interesse per ciò che lasceremo in eredità ai nostri figli: la terra.
Abbiamo vissuto in modo così dissoluto da trasformare, per citare Papa Francesco, “ la Terra, nostra casa, in un immenso deposito di immondizia”.
E se tutto questo potesse cambiare? Se cominciassimo a pensare che i rifiuti non esistono?
Certo sarebbe una rivoluzione, da far partire laddove nasce il senso civico, nei luoghi di formazione e istruzione: la scuola. Insegnare ai bambini nel modo corretto come porsi rispetto ai temi ambientali, educandoli verso gesti consapevoli e sostenibili è sicuramente la via maestra da seguire per garantire al nostra pianeta un futuro che ora più che mai sembra essere in bilico.
Come avvicinare però i bambini a temi così sensibili?
Partendo, senza dubbio alcuno, dalle parole. Quest’arma micidiale e pericolosa che può cambiare il mondo.
Partire dalle parole equivale a dire eliminare dal nostro vocabolario termini come immondizia, spazzatura e rifiuti e sostituirle con una senza dubbio più semplice e costruttiva: materiali.
Si, perchè analizzando l’etimologia di queste parole ci renderemmo conto che sono associabili a qualcosa di brutto, sporco, da allontanare a qualsiasi costo e con qualunque mezzo.
Insegnare ai bambini un comportamento civilmente e ambientalmente sostenibile, equivale a fargli capire che ciò che produciamo nelle nostre case non appartiene a questa categoria.
Introdurre quindi il concetto di materiale da riciclare è fondamentale.
I materiali da riciclare sono diversi e vanno separati con cura e attenzione, rispettando le regole che il nostro comune ci ha rilasciato.
Separare in modo corretto i materiali non è però l’unico insegnamento che bisogna pensare di dare ai più piccoli.
È quanto mai essenziale introdurre e perseguire un’altra parola “Ridurre”.
Quando parliamo di riduzione dei rifiuti prodotti, non ci riferiamo solo a comprare quantità minori di prodotti usa e getta, ma anche avere maggiore consapevolezza della necessità di disfarci degli oggetti.
Volendo essere più chiari, è necessario porsi la domanda, è arrivato realmente il momento di disfarmi di questo oggetto? Davvero non posso utilizzarlo più in alcun modo? Qualcuno potrebbe utilizzarlo al posto mio?
Dal punto di vista formativo della coscienza ambientale questo è un passo fondamentale. I bambini che partecipano a progetti attivi di educazione ambientale si dimostrano molto attivi, anche in famiglia, nelle azioni quotidiane di raccolta differenziata.
Diventando, anzi, sentinelle vigli e attente pronte a portare tutti i membri della famiglia sulla giusta via.
Ecco perchè “piccoli” passi, perchè fatti da quelli che un giorno riceveranno nelle loro mani il dono della Madre Terra.