“Sono sempre stato tacciato di essere un difensivista. E allora raccomando questo, oggi, a tutti gli italiani: giochiamo in difesa e questo virus lo battiamo”.
A parlare è Giovanni Trapattoni che, in occasione del suo 81° compleanno (lo scorso 17 marzo), si è espresso in merito all’emergenza COVID-19.
“Anziani, state a casa, mantenete uno stile di vita corretto e aiutatevi con la tecnologia. Conosco i rischi che, alla mia età, si corrono con questa terribile malattia e perciò non esco di casa, senza contatti. La spesa la consegnano a domicilio, ogni tanto un bicchiere di buon rosso.
Mi affaccio alla finestra e vedo le strade vuote, allora mi viene in mente quand’ero bambino e c’era la guerra. Ricordo tutti in casa, poi le sirene dei bombardamenti e mia madre che mi urlava ‘scappa’. Si correva a piedi nudi nei prati, per allontanarsi dai palazzi. Ho vissuto la guerra, sono passato per il morbillo e per la scarlattina: non so fare paragoni con le dimensioni di questa emergenza, ma so che da esperienze così dure si esce più forti, senza alcun dubbio.
Fermarsi era inevitabile, doveroso, soprattutto per la gran calca dei tifosi negli stadi. Questi ragazzi, quando torneranno a giocare, rifletteranno sul valore delle cose e noi tutti scopriremo di essere più grandi, più responsabili.
Ho parenti nella Bergamasca che mi raccontano di giorni di angoscia. Anch’io ho perso qualche caro: è terribile. Ma nella mia vita ho sempre avuto la fortuna della fede ed oggi più che mai prego Dio: gli chiedo di liberare l’Italia da tutto questo.
La speranza è fondamentale, ma la difesa lo è ancora di più”.