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Le meraviglie d’Europa: dialogo e apertura

Europa spaccata. In un momento di difficile psicosi c’è chi si tira indietro e chi non abbandona gli alleati. Gran Bretagna e Irlanda un modello da non seguire.

Le meraviglie d’Europa: Francia, Germania e Spagna in aiuto

Uno schiaffo fortissimo a chi parla di eurocrati in senso dispregiativo. Nel momento del bisogno, pur con i dovuti controlli e le cautele del caso, i Paesi forti dell’Ue si schierano con l’Italia. La chiosa, o forse meglio dire la consacrazione, arriva dalle parole pronunciate da Emmanuel Macron a Napoli. A margine dell’incontro tra  il Premier francese ed il Primo Ministro italiano viene ribadita con una stratta di mano la collaborazione.

Inutile dire che il Coronavirus ha aperto a scenari molto inattesi. L’esposizione del lodigiano alla malattia ha preoccupato e non poco l’Unione Europea che, però, si è dimostrata ottima concittadina. Segnali di apertura da parte di Macron, ma non è il solo Paese europeo. Ovviamente ci vuole cautela. Germania, Spagna e Francia stessa hanno, infatti, invitato i propri cittadini a non recarsi nelle zone d’infezione. Niente di anomalo. E’ lo stesso che avrebbe fatto chiunque. Hanno poi offerto massima assistenza a chi arriva da quelle zone. Niente frontiere chiuse, solo controlli.

“Il virus non si ferma certo alle frontiere. Sono molto felice di essere qui con il mio amico presidente per questo summit tra Italia e Francia”. Ha detto il Premier, dimostrando ancora una volta che l’Europa della nuova generazione ha tutti i presupposti per continuare non solo ad esistere ma a resistere. Al contrario di quello che si era ascoltato dai sovranisti tedeschi e francesi. I primi, per bocca di Le Pen, avrebbero blindato i confini tra Francia ed Italia mentre i secondi volendo avrebbero fatto anche di peggio. Ci risparmiamo una vecchia Europa, insomma.

Gran Bretagna modello da non seguire: quarantene e litigi

Sulla Gran Bretagna non splende il sole. Sono tempi difficili per i sudditi reali. La Brexit prosegue dritta, senza intoppi ma nemmeno accordi e pochi ne troveranno procedendo su questa linea. Lo splendido isolamento, che non fu mai storicamente una vera ermetica chiusura, in quest’epoca rischia di far crollare la Gran Bretagna. I dissidi interni dell’uscita dall’Europa non mancano, il caso Scozia ad esempio è il più lampante. Pedissequamente Boris Johnson segue la linea dura, durissima. Sembra che da un momento all’altro, il tempo di girare una pagina di un libro di storia, le terre al di là della manica siano divenute da alleate ad ostili.

La notizia in tal senso arriva certamente dalla battaglia Brexit. Alcun accordo nemmeno per giugno e forse ci sarà la tanto temuta Hard Brexit. Nel mentre l’epidemia ci mostra la vera faccia di ciò che la Gran Bretagna vuole fare. L’Irlanda segue la linea (insieme al Lussemburgo, va detto) della quarantena forzosa: 14 giorni a tutti coloro che provengono dal Nord Italia, anche se non sono zone rosse. Chi proviene dalle zone rosse l’isolamento è automatico. Insomma embargo turistico. Un esempio assolutamente da non seguire, ed una direzione da non prendere. Ci sarebbe da chiedersi, allora, se un’Europa nelle mani dei sovranisti delle varie nazioni avrebbe ancora senso di esistere.