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La Turchia si prepara ad attaccare la città di Kobane

Su ordine del presidente turco Erdogan, la città di Kobane, situata nel nord della Siria, è stata assediata dalle truppe turche.

Diversi mezzi militari, guidati dall’esercito turco e dalle milizie arabe filo-Ankara, si trovano oramai prossimi ai confini della città

L’area ad ovest del fiume Eufrate, zona che già in precedenza era sotto il controllo turco, è stata difatti occupata.

Il capo del governo turco non teme l’accordo sigillato, tramite mediazione russa, tra governo siriano e curdi ed è deciso ad attaccare la comunità.

Tale aggressione militare dovrebbe partire dalla località di Jarablus, situata in un’area  conquistata dai Turchi con l’operazione Scudo dell’Eufrate, manovra attuata nel 2016-17.

La strategia prevede l’attraversamento del fiume Eufrate, posto all’estremità di una regione gestita dai curdi-siriani, con l’obiettivo di costruire un ponte temporaneo che permetta di raggiungere l’obiettivo.

L’assalto avrà inizio non appena Erdogan darà il via ufficiale.

Nel frattempo, l’intera popolazione mondiale si chiede quali effetti potrà suscitare tale macchinazione, all’indomani dell’intesa fra le forze armate della Siria e i curdi.

Anche nella parte nord orientale del Paese asiatico, a Qamishli, sono in atto scontri bellici tra milizie siriane e curde.

I combattimenti sono iniziati nel momento in cui i militari governativi della Siria hanno cercato di invadere l’area, che si trovava al di fuori del cosiddetto perimetro di sicurezza.

Qamishli, sita in una regione curdo-siriana, possiede anche un aeroporto internazionale, controllato da forze del governo, ora a guardia del confine di sicurezza della città.

Quando è stato annunciato l’accordo che ha concesso alle truppe di Damasco di proseguire nella controffensiva contro Ankara, truppe lealiste siriane hanno tentato invano di valicare il perimetro di sicurezza. Queste ultime sono, infatti, state tempestivamente bloccate dalle forze curde del posto.