La Traviata è una delle opere più celebri del compositore Giuseppe Verdi, ispirata al romanzo La signora delle Camelie di Alexandre Dumas.
È considerata parte di quella che è passata alla storia come trilogia popolare: la Traviata è, infatti, da sempre associata ad altre due opere, Il trovatore e Rigoletto.
Le due edizioni
La prima rappresentazione teatrale avvenne a Venezia, presso il teatro La fenice, il 6 marzo 1853. Fu un fiasco clamoroso, le cause andavano probabilmente ricercate negli attori poco talentuosi e nel tema considerato scandaloso dalla società benpensante.
La seconda rappresentazione ebbe luogo nuovamente a Venezia, ma in un altro teatro. Stavolta, a fare da sfondo alle azioni del dramma vi era il palcoscenico del teatro San Benedetto.
La seconda versione dello spettacolo ebbe luogo il 6 maggio 1854.
La direzione di Verdi, una rielaborazione delle vicende e la presenza di interpreti più validi garantirono il successo all’opera. Fra tutti gli attori, menzione speciale merita Maria Spezia Adilghieri, per la sua somiglianza estetica col personaggio di Violetta.
L’opera oggi
Inizialmente, la società borghese non gradì la rappresentazione di tematiche scandalose, così il dramma fu pesantemente censurato durante il suo primo tour italiano.
La trama fu completamente stravolta e fu modificata la cronologia degli avvenimenti: il secolo di ambientazione non corrispose più al diciannovesimo secolo, ma al diciottesimo.
Tuttavia, l’opera riuscì a raggiungere il successo mondiale ed ancora oggi è ritenuta una delle più belle mai scritte. Secondo i dati di Operabase nel 2013, è l’opera più rappresentata al mondo, nelle ultime cinque stagioni.
La trama
Violetta Valéry, giovane cortigiana parigina, innamoratasi di Alfredo, decide di abbandonare Parigi e la sua sfrenata vita lussuosa.
Nella capitale francese, i due innamorati vivono felici, ma, ben presto, arriva il padre di Alfredo, Germont.
Germont chiede a Violetta di lasciare Alfredo, perché la loro convivenza indecorosa rischia di far saltare il matrimonio della sorella di Alfredo.
Violetta vorrebbe opporsi, ma alla fine, convinta da Germont, scrive una lettera di addio ad Alfredo, col finto pretesto che ha nostalgia di Parigi e della sua precedente vita.
Alfredo, arrabbiato e deluso, la raggiunge e la offende pubblicamente, gettandole del denaro ai piedi.
Violetta, malata di tisi, è ormai in fin di vita quando Alfredo, venuto a conoscenza della realtà dei fatti, implora perdono.
Dopo aver rivisto Alfredo per l’ultima volta, la giovane protagonista muore.