Si dice che se tocchi la testa di Pulcinella a Napoli, questa porti molta fortuna.
Quando si tratta di leggende, storie di scaramanzia, folklore e quant’altro, è di Napoli che si deve parlare.
La città tramanda da sempre mille aneddoti, legati alla sua vita, ed è per questo legata ad ogni figura che la rappresenti. Oggi parliamo di una delle figure più amate dai partenopei: Pulcinella.
Pulcinella, la maschera di Napoli
Sappiamo già che Pulcinella è la maschera napoletana legata alla commedia dell’arte, inventata ad Acerra da un attore di nome Silvio Fiorillo, nei primi decenni del ‘600.
La sua figura ha sempre rappresentato il tipo napoletano, un personaggio che malgrado i suoi problemi, riesce sempre ad uscirne con il sorriso, prendendosi gioco dei potenti.
Il legame di Napoli con Pulcinella è molto profondo, è stato anche inventato un detto : “ il segreto di Pulcinella”; con questo ci si riferisce ad informazioni ,che non dovrebbero essere conosciute da alcuno, ma che sono di dominio pubblico. L’espressione viene usata anche per sottolineare un’ovvietà.
L’omaggio di Lello Esposito
Il riferimento a Pulcinella è legato ad una delle sue caratteristiche: che non sa mai tenere la bocca chiusa, specialmente quando si tratta di smascherare i potenti,svelando retroscena ed informazioni scottanti.
Ma gli omaggi non terminano certamente qua, oltre ad essere una maschera presente durante il carnevale, in ogni angolo della città, nel 2012 un artista di nome Lello Esposito ha omaggiato la città con una sua creazione.
Si tratta di una rappresentazione della testa dell’amato Pulcinella, e si trova in vico Fico al Purgatorio, quasi all’angolo con via dei Tribunali.
L’opera è fatta interamente in bronzo, è alta un metro e venti ed è posata su un basamento in pietra.
È una delle figure più fotografate del centro storico.
Negli anni si è venuta a creare un aneddoto misterioso: si dice che chi tocchi il naso di Pulcinella avrà fortuna in ciò che gli sta più a cuore.
L’aneddoto è, probabilmente, una delle motivazioni per cui il suo naso, ad oggi, risulta più dorato rispetto all’intera opera.
L’artista Lello Esposito lavora nel laboratorio nelle scuderie di Palazzo Sansevero, in piazza San Domenico Maggiore, ma è bene dite che non ha esposto solo a Napoli, i suoi lavori hanno omaggiato anche la Grande Mela, precisamente nella zona di Brooklyn; ma non solo, ad oggi ha esposto anche nei principali musei del mondo, da Parigi a Budapest, da Madrid a Berlino, da Düsuserldorf a Bonn, dal Principato di Monaco alla Grecia sino a Tokio.
Un altro celebre Pulcinella da lui firmato si trova nella stazione della metropolitana di Salvator Rosa, dove si può ammirare la scultura in bronzo dal titolo “Eccomi qui”. Esposito fu tra i protagonisti della mostra museo “Creator vesevo”, progetto promosso dalla Regione Campania e Provincia di Napoli in collaborazione con il Parco Nazionale del Vesuvio e del Consorzio per la Tutela della Pietra Lavica Vesuviana a sostegno del Comune di Ercolano: per l’occasione creò “Gli occhi del Vesuvio”, una scultura di pietra lavica dal peso di 45 tonnellate.