Il tema centrale dell’articolo odierno è la storia di uno degli sport più belli e più tortuosi da praticare, nel pezzo di oggi saranno narrati gli eventi che hanno portato al concepimento del pattinaggio sul ghiaccio.
Nato nell’estremo Nord del vecchio continente, precisamente nei Paesi scandinavi, intorno al 300 a.C., inizialmente, in questo sport, si utilizzavano attrezzi costruiti con ossa di bue. Dal momento che i pattini erano fatti di materiali non molto resistenti, i giocatori, a quel tempo, si affidavano a dei bastoni per mantenersi in equilibrio.
Un’opera di Brugman accredita l’ipotesi secondo la quale, in Belgio, questo sport abbia conosciuto la fama, alla fine del 1300. Il racconto testimonia la vita di un’ex pattinatrice, rimasta, in seguito ad un incidente, paralizzata a vita. La protagonista è Liduina di Schiedman, eletta poi a patrona dei pattinatori.
L’Inghilterra si avvicinerà a questo sport grazie al re Carlo che, esiliato in Olanda, intraprenderà un percorso in tale ambito, assieme al figlio.
Tale sport sarà conosciuto, a livello mondiale, soltanto nel corso del diciottesimo secolo.
Norme e funzionamento del pattinaggio sul ghiaccio
Le esecuzioni delle performance,in questo dato sport, sono permesse da alcune leggi della fisica: l’attrito fra la superficie del ghiaccio e la lama metallica dei pattini è ridotto, spetta al pattinatore controllare i propri movimenti. Lo sportivo deve essere in grado di tenere sotto controllo le lame, nel corso degli spostamenti.
I pattinatori compiono salti, piroette e passi che vanno a costituire la coreografia, nota anche come programma, numero, disco, danza.
I salti hanno diversi nomi, ci sono l’axel, il salchow, il toeloop, il rittberg e il flip. I balzi possono essere semplici, doppi, tripli o quadrupli.
I salti secondari sono usati per portare a termine diverse combinazioni sono il toeloop e il rittberger.
Il sistema numerico per valutare i salti comprende una serie di cifre che va da -5 a +5, -5 se il giudizio espresso dalla giuria è totalmente negativo, +5 se il salto è di una bellezza eclatante.
A fianco ai salti, i pattinatori possono dare vita a delle trottole, ovvero a dei giri, alcuni di questi sono la seduta, l’angelo o una meno complicata in piedi. Ogni trottola possiede un proprio grado di complessità, il livello più alto è il livello 4.
A perfezionare la coreografia possiamo anche trovare rovesciate e combinate.