L’8 luglio 1999 la 62enne scrittrice Dacia Maraini vinceva la 53esima edizione del Premio Strega con la raccolta di racconti intitolata “Buio”.
L’opera si pone come un ideale seguito del romanzo Voci, poichè in molti racconti compare la commissaria Adele Sòfia che era la protagonista del romanzo.
La grande scrittrice è stata apprezzata sia in Italia che all’estero per le sue opere in prosa ma anche per la poesia, la saggistica e la drammaturgia, nelle quali affronta in particolare temi legati all’infanzia e alla vita delle donne.
Primogenita dello scrittore Fosco Maraini e della principessa e pittrice palermitana Topazia Alliata. La scrittura l’aveva nel sangue non solo il padre ma anche la nonna paterna Cornelia Edith Crosse era scrittrice.
Dacia Maraini trascorse l’infanzia in Giappone, dove nacquero le sue sorelle. Lì nel 1943 assieme alla sua famiglia fu internata in un campo di concentramento a Tokyo dove patì la fame, poichè si rifiutavano di riconoscere la Repubblica di Salò.
Questa esperienza segnerà molto la donna al punto che verrà rievocata, molti anni dopo, in alcune delle sue poesie.
Dopo la guerra ritornò in Italia e con la famiglia si trasferì in Sicilia, presso i nonni materni e in seguito a Roma. Il padre Fosco, invece, tornò a Firenze.
Questi anni sono raccontati dalla stessa Maraini nel suo romanzo Bagheria.
A 18 anni Dacia raggiunse il padre che si era trasferito a Roma. Si sposò con Lucio Pozzi, pittore milanese da cui si separò dopo quattro anni. Il matrimonio venne annullato. In seguito fu a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1978.
A Roma strinse amicizia con molti letterati e poeti come Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Maria Bellonci e lo stesso Moravia.
Il romanzo d’esordio della scrittrice Dacia Maraini è La vacanza, pubblicato nel 1962 e si tratta del primo di una lunga serie di successi che la renderanno famosa.