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La scoperta, tutta italiana, di una SuperTerra

Grazie ai dati rilevati dal telescopio Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), lanciato in orbita, dall’agenzia spaziale Nasa dalla base di Cape Canaveral (Florida) attraverso il razzo Falcon 9 della SpaceX, nell’aprile 2018.

Lo scopo del cacciatore di pianeti Tess è proprio quello di scovare e scansionare pianeti con caratteristiche simili alla nostra Terra.

La scoperta della SuperTerra attraverso i dati di Tess la si deve alla ricerca internazionale del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, il cui coordinatore è Davide Gandolfi.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics, pone la SuperTerra a circa 60 anni luce dal nostro pianeta ed ha un raggio doppio rispetto alla Terra con una massa di 4,5 volte superiore.

La rotazione di questo pianeta, chiamato Pi greco Mensae c. proprio come la stella attorno alla quale compie il suo movimento di rivoluzione, la Pi greco Mensae, ha una durata di sei giorni.

Per il coordinatore della ricerca, Davide Gandolfi questa : “… è una miniera d’oro per lo studio delle atmosfere di mondi attorno ad altre stelle. La massa e il raggio suggeriscono che il pianeta abbia un nucleo roccioso e che sia circondato da un’atmosfera facilmente rilevabile con strumenti di nuova generazione che presto entreranno in funzione.

Nonostante questo super pianeta sia molto simile, in alcuni tratti, alla nostra Terra, non è però un ambiente adatto alla vita, almeno non come quella che c’è sul nostro pianeta.

Questa importante scoperta, ha aperto una porta per i futuri studi sulle proprietà e caratteristiche dei pianeti, in generale, che orbitano intorno ad una stella.