Orrore in un capannone in provincia di Bologna: dai barili industriali spuntano feti e resti umani immersi in un liquido. La Squadra mobile sta indagando sulla scoperta macabra con il massimo riserbo. Si sospetta che il contenuto dei fusti possa provenire da un centro medico. Per ora, il procuratore capo Giuseppe Amato si è limitato a commentare: “Tutto da verificare“.
Il ritrovamento agghiacciante, tra vecchi mobili e oggetti abbandonati, è stato effettuato in via dell’Artigianato, nella zona industriale della città di Granarolo da un ragazzo di origine sinti. L’uomo, chiamato dal proprietario di una ditta che si occupa di svuotare magazzini e cantine, aveva il compito di “smaltire i fusti da qualche parte“.
Avendo notato il simbolo dei rifiuti biologici, però, il ragazzo ha chiesto di poter controllare il contenuto dei barili industriali prima dello smaltimento. Ne ha aperto uno e ha fatto una scoperta incredibile: un feto a galla in un liquido verdastro.
Orrore in provincia di Bologna: le prime ipotesi riguardo il ritrovamento di festi e resti umani nei barili
Dai primi accertamenti, i resti umani nei barili proverrebbero da una struttura universitaria, una biblioteca di anatomia, che probabilmente li conservava per motivi di studio e di ricerca. Alcuni anni fa ci fu una ristrutturazione con sgombero dei locali ed è stato in quell’occasione che i contenitori furono trasportati nel capannone di una ditta di traslochi, dove sarebbero rimasti fino ad ora.
Sul luogo sono subito accorsi carabinieri, polizia, e vigili del fuoco in tuta bianca. La presenza delle forze dell’ordine ha preoccupato i residenti ignari di cosa stesse accadendo a pochi passi dalle loro abitazioni che si sono scatenati affollando i social di commenti. Ad indagare sulla scoperta macabra anche la Scientifica.
La vicenda ha dell’incredibile e sembra un racconto dell’orrore. Il sindaco della città di Granarolo, interrogato da Il Carlino, ha mantenuto lo stretto riserbo con un: “No comment“.
La Procura, per ora, ha convalidato il sequestro in attesa di chiarire l’accaduto ipotizzando un reato legato all’illecito smaltimento di rifiuti speciali.