La Sanguigna il celebre autoritratto di Leonardo Da Vinci, sarà di nuovo esposto, dopo mesi di buio. Il famoso (e presunto) autoritratto è conservato nel caveau della Biblioteca Reale di Torino, in condizioni microclimatiche costantemente monitorate, al fine di preservarne l’integrità, al buio e in cartelle conservative.
Il disegno in questione è stato più volte sottoposto ad indagini diagnostiche, anche se i restauratori e i chimici che lo analizzano, non sono ancora concordi sull’origine del danno che sembra caratterizzarlo, che potrebbe essere di origine microbiologica o di origine chimica. Si tratta di una serie di piccole macchioline gialle che, estendendosi sulla superficie, potrebbero contaminare il disegno vero e proprio, sbiadendone i contorni. In ogni caso, è stato assodato che si tratti di un danno definito “stabile”, ossia non si sono verificate variazioni significative negli ultimi quaranta anni.
Attualmente, nello spazio riservato al celebre Leonardo, è stata ridotta la luminosità artificiale, per far sì che la splendida opera non subisca danni e possa essere ammirata dai numerosi visitatori.
Ricordiamo che il nome “Sanguigna”, fa riferimento alla matita chiamata in questo modo, uno strumento da disegno, capace di donare intensità e realismo a ritratti o paesaggi. La Sanguigna di Leonardo, di nuovo esposta alla Biblioteca Reale, mostra un autoritratto del celebre autore invecchiato; un uomo con dei lunghi capelli che fanno tutt’uno con la fluente barba. Il dettaglio relativo ai capelli è molto importante, poiché avvalora la tesi di quanti sostengono che l’opera in questione, rappresenti realmente Leonardo Da Vinci. Infatti, sull’attribuzione del ritratto all’artista, vi sono dei dubbi, tra quanti sono d’accordo e quanti invece sostengono il contrario. Dai vari studi condotti nel tempo, è emerso che il celebre Leonardo Da Vinci, avesse una personalità piuttosto eccentrica; dunque, proprio i capelli lunghi, in opposizione con le norme comportamentali ed estetiche del tempo, potrebbero essere un chiara testimonianza del fatto che quel ritratto appartenga al “Genio”. Sicuramente, un altro dettaglio che colpisce sin da subito l’attenzione, è lo sguardo, serio e imbronciato; ben visibili anche le rughe che contornano quegli occhi così profondi ed intensi.
Tale opera, di immensa bellezza, rappresenta l’icona simbolica dell’artista rinascimentale, visibile, in esposizione con altre grandi opere del celebre artista, nella Sala Leonardo, realizzata nel 1998 dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e nell’ambito del nuovo spazio espositivo inaugurato lo scorso 10 dicembre.
Quella della Biblioteca Reale è senza ombra di dubbio una delle più importanti collezioni pubbliche di disegni in Italia.