La narrazione della storia del calcio non può non parlare di quel mitico Italia-Germania terminato con un risultato epico:scopriamo insieme passo passo contesto storico ed evoluzione di quella che diventò la partita del secolo.
Da sempre lo sport ha saputo affiancare e raccontare, con le sue storie di avvenimenti e protagonisti, i cambiamenti storici, sociali e culturali della società.
Il calcio ne è stato forse l’espressione massima, perché nessuno sport è così radicato nella storia e nella tradizione di un popolo tutto.
Nella storia del nostro paese un ruolo primario è sicuramente rappresentato dalla semifinale del Mondiale ’70, Italia-Germania, passata semplicemente alla storia come “la partita del secolo”.
Era quello un momento delicato per il nostro paese, con ancora fresca la strage di Piazza Fontana e dilaniata da tante fratture sociali, una fra tutte quella rappresentata dalla legge istitutiva del divorzio, che avrebbe suscitato non poche polemiche negli anni successivi.
Italia-Germania rappresentò una rinascita dell’identità nazionale, creando un momento di unificazione del Paese che forse non si viveva dalla vittoria di Bartali al Tour de France del 1948.
Sul campo la Nazionale sfoderò una grandissima prestazione, mettendo in mostra tutto il meglio del nostro calcio, dagli “staffettisti” Mazzola-Rivera a bomber Gigi Riva, passando per Boninsegna che sbloccò quella partita dopo pochissimi minuti.
Come tutte le grandi sfide che si rispettino però, non poteva esserci un epilogo scontato, ed infatti la partita terminò in parità al novantesimo e fu decisa ai supplementari da un gol di Rivera, quando ormai tutti pensavano alla lotteria dei rigori.
E fu tripudio in tutto il paese, che si riversò nelle strade a festeggiare per tutta la notte, quasi come si fosse vinto il Mondiale. Teatro di quella impresa, con tanto di targa commemorativa posta fuori dall’impianto, fu lo Stadio Azteca, un luogo baciato dagli Dei del calcio, perché 16 anni e 4 mondiali dopo vide le imprese di Diego Maradona, il più grande interprete nella storia di questo sport, che proprio nel nostro paese si è consacrato al mito, quasi a voler mettere in evidenza un filo conduttore, invisibile ma che c’è, che ha reso indivisibili la storia del calcio e quella dell’Italia.