In attesa della prossima conferenza stanza del Premier Conte, prevista per il prossimo weekend, che spiegherà, nel dettaglio, come si svolgerà la FASE 2, il mondo della scuola continua a discutere sul prossimo futuro.
Chi deciderà l’iter da percorrere per la riapertura delle scuole in totale sicurezza?
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha nominato una task-force formata da professori, dirigenti, ricercatori, dirigenti scolastici, amministratori delegati e pediatri. A loro spetta il grande compito di portare le scuole fuori dall’emergenza e, soprattutto, proporre soluzioni per l’avvio del prossimo anno scolastico. Un compito arduo vista la situazione in cui versava la scuola italiana anche prima del Coronavirus.
La task-force è composta da 18 persone che saranno coordinate da Patrizio Bianchi, professore ordinario di Economia e politica industriale presso l’Università di Ferrara.
La ministra Lucia Azzolina ha precisato che i 18 professionisti, guidati da Patrizio Bianchi, sono un comitato che svolgerà un ruolo diverso dalla task force sull’emergenza educativa, che esiste da anni, ed è operativa da febbraio per dare supporto psicologico a docenti e studenti.
Il comitato, o tavolo di lavoro, resterà in carica fino al prossimo 31 luglio a titolo gratuito. A loro sarà affidato il compito di formulare proposte sull’avvio dell’anno scolastico, sull’edilizia scolastica, sull’innovazione digitale, sulla formazione e il reclutamento dei docenti. Ambiti di pertinenza ministeriale.
Anche le regioni si erano fatte sentire nei giorni scorsi. Non è escluso che, a livello locale, si formeranno sub-comitati che si sovrapporranno ai livelli istituzionali pre-esistenti.
Il Comitato coinvolgerà, con apposite audizioni, professionalità interne all’Amministrazione, Enti di ricerca, Università, Associazioni di categoria, il Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche e il Forum nazionale delle Associazioni dei genitori della scuola, nonché i rappresentanti delle Consulte studentesche. Il Comitato potrà anche avviare interlocuzioni e specifiche audizioni con la Conferenza Stato-Regioni, con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani e con l’Unione delle Province d’Italia.