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La locandiera: storia della commedia di Goldoni

“La locandiera” è il capolavoro assoluto di Goldoni.

Infatti, “La locandiera” è forse la più famosa e la più recitata delle commedie di Goldoni. 

Dunque, il successo si deve da un lato, per la fisionomia complessa di Mirandolina, protagonista femminile che è una donna intelligente, scaltra e capace di tenere testa agli uomini; dall’altro, per l’abilità tramite cui Goldoni fa interagire la donna con i suoi pretendenti:

  • Il servitore Fabrizio.
  • Il Conte d’Albafiorita.
  • Il Marche si Forlimpopoli.
  • Il Cavaliere di Ripafratta.

Inoltre, si ricorda che “La locandiera” andò in scena la prima volta la notte di Santo Stefano del 1752 al teatro Sant’Angelo, allestita dalla compagnia Madebach.

La vicenda della Locandiera si svolge tutta a Firenze, all’interno dell’albergo gestito da Mirandolina.

La commedia è scritta in un fiorentino depurato da dialettialismi e purismi. Essa è una lingua naturale.

In particolare, “La locandiera” si compone di 3 atti.

In questa commedia, per avvicinare scena e realtà, Goldoni abbandona la commedia dell’arte e opta per i copioni scritti; poi rinuncia progressivamente alle maschere ed elabora trame aderenti alla realtà.

Infatti, il risultato è un teatro che diverte e insieme censura i difetti del pubblico borghese come:

  • fanatismo,
  • eccessi passionali,
  • ipocrisia
  • fariseismo.

In questo tipo di teatro, Mirandolina è un one-woman show in quanto è uno dei più memorabili di tutti personaggi femminili di tutta la letteratura italiana.

Nelle commedie di Goldoni, i critici hanno distinto spesso tra commedie di carattere  e commedie d’ambiente:

  • le prime approfondiscono la fisionomia di un personaggio.
  • Le seconde descrivono un luogo o una comunità.

Nella commedia “La locandiera”, la rappresentazione dell’ambiente e quella dei caratteri si fondono perfettamente.

infatti, i caratteri sono vivi, originali, perfettamente individuati, ma è anche chiaro che tramite loro Goldoni ritrae due ambienti, i cui rapporti di forza, a metà Settecento, stanno cambiando rapidamente:

  1. da un lato, un’aristocrazia fatua e decadente,
  2. dall’altro, una piccola borghesia pratica e scaltra, che non ha più ormai alcun senso di inferiorità e tratta con i nobili da pari a pari.