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La legge anti-fumo compie 20 anni :storia della lotta al tabagismo

Entra in vigore il 16 gennaio 2003 la legge Sirchia, nota ai più come legge anti-fumo.

Si tratta della norma che fa vent’anni a questa parte vieta il consumo di sigarette nei locali pubblici.

Lo scopo duplice era sicuramente di scoraggiare i fumatori dall’utilizzo delle sigarette e preservare la salute di chi pur non condividendo il vizio era costretto a subirne gli effetti passivi.

L’effetto maggiore si ha proprio sui fumatori passivi che possono finalmente occupare spazi pubblici senza per questo essere “affumicati” da avventori fumatori.

Quanto alla riduzione del numero di fumatori il discorso è un tantino più complicato.

Legge anti-fumo e riduzione del vizio

Sin al 2019, stando alle ste più recenti, il consumo delle sigarette dall’entrata in vigore della legge anti-fumo era nettamente diminuito.

Tra il 2003 e il 2019 la quota di fumatori di età superiore ai 15 anni è diminuita dal 33% al 22%.

Purtroppo la pandemia non ha aiutato in questo campo e negli ultimi due anni si è assistita ad un graduale aumento che però è comunque distante dalle cifre pre legge Sirchia.

Dal 2019 si è passati dal 22% al 24, 2% con 800mila fumatori in più.

Tabagismo in Italia : i numeri

Ad oggi in Italia si contano 12,4 milioni di fumatori che in media fumano 11,5 sigarette al giorno.

Il 20, 4% invece supera la 20 sigarette giornaliere.

Novità non meno dannosa la sigaretta elettronica.

Ad oggi sono 1,2 milioni gli italiani che utilizzano la sigaretta elettronica. L’81% dri quali è un fumatore.

L’ingresso di questi nuovi dispositivi elettronici ha però un pò compromesso l messa in opera della legge Sirchia.

Le sigarette elettroniche infatti, ritenute meno nocive, portano le persone a ignorare la legge fumando nei luoghi pubblici.

Nel 2019 chi si sentiva libero di fumare sigarette elettroniche nei luoghi pubblici era il 62,6% oggi, invece, é il 66,8%.