La leader dell’opposizione bielorussa, Maria Kolesnikova sarebbe stata rapita ieri mattina da uomini incappucciati non identificati, nel centro della capitale. Secondo indiscrezioni ci sarebbe la testimonianza di una donna, che racconta di aver visto gli uomini costringere la donna a salire su un minivan. Oltre alla leader Kolesnikova, non sarebbero più reperibili anche altri tre membri del consiglio di coordinamento dell’opposizione: Anton Rodnenkov, Ivan Kravtsov e Maxim Bogretsov.
Gleb German, appartenente staff di Kolesnikova, avrebbe successivamente affermato che la donna non è più raggiungibile dalle ore 10:00 di ieri, lunedì 6 settembre.
La suddetta testimone avrebbe anche aggiunto alcuni dettagli, avrebbe infatti, incontrato Kolesnikova nel centro di Minsk e di averla subito riconosciuta. In un primo tempo aveva pensato di avvicinarla per complimentarsi del lavoro svolto, ma poi averebbe desistito. La donna ha detto di aver poi notato un minivan scuro parcheggiato non lontano dal museo e di aver sentito cadere un telefono per terra. Avrebbe quindi visto gli uomini incappucciati trascinare Kolesnikova nel minivan dopo aver raccolto il suo telefono.
La Kolesnikova è considerata la figura politica d’opposizione più importante della Bielorussia e dopo l’arresto di Viktor Babariko aveva appoggiato la candidatura alle presidenziali di Svetlana Tikhanovskaya. Quest’ultima all’indomani delle elezioni aveva contestato i risultati che davano come vincitore Lukashenko, accusando il Presidente, al potere dal 1994, di imbrogli.
Linas Linkevicius, Ministro degli Esteri lituano ha scritto su Twitter: “la leadership uscente sta cercando di eliminare cinicamente gli avversari uno a uno e il rapimento di Maria Kolesnikova nel centro di Minsk è una vergogna”.