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La Inocentada: il giorno degli scherzi in Spagna

Il 28 dicembre, in Spagna, cade una ricorrenza molto particolare, la inocentada. Non è un giorno qualunque, infatti in tale data ogni anno si fanno scherzi, proprio come in Italia si fa il 1° di aprile.

Il calendario cristiano celebra i Santi Innocenti (che in spagnolo sono tradotti come: Día de los Santos Inocentes) ed è proprio ai bambini innocenti che sono ispirati gli scherzi del giorno. Quello che in Italia (e che in svariati paesi del mondo) è il “pesce d’aprile“, in Spagna trova riscontro ne la “inocentada“.

Il termine inocentada – rivelata con un bambino stilizzato – indica ogni scherzo che si fa in Spagna il 28 dicembre (il 1° aprile, invece, nel paese europeo è un giorno normale, privo di scherzi o di particolari tradizioni).

In realtà la inocentada è presente nelle culture di diversi paesi del mondo, in cui non si celebra il pesce d’aprile. Tra questi annoveriamo anche: Argentina, Messico, Venezuela, Colombia, Perù, Ecuador, Cile, Panama, Bolivia, Filippine, Guatemala e Uruguay.

La Inocentada in Spagna

Alle inocentadas tenutesi nel corso degli anni, hanno preso parte alcuni enti comunali, come il comune di Madrid, ma anche diverse comunità spagnole. Uno degli scherzi più noti messi in atto dal comune madrileno fu l’annuncio di un “progetto sindaci a rotazione” a Madrid-Barcellona, con il cambio città delle sindache Carmena e Colau (entrambe elette con liste legate a Podemos); nel secondo l’arrivo dell’orologio digitale a Puerta del Sol.

La inocentada, e il suo equivalente in italiano, sono presenti anche in televisione. In passato la televisione spagnola ha proposto il “Gala Inocente, Inocente” (su La1 della TVE), una puntata di Scherzi a Parte, con scherzi ai vip fatti con finalità benefiche. Questo programma, in onda ogni anno dal 1995, fu trasmesso da diverse reti prima di approdare sulla principale tv nazionale.

Un giorno, una ricorrenza, una tradizione inserita nella cultura e nel costume spagnolo e non solo. Un giorno dedicato alle burle, che ci ricorda la necessità di uno spazio da dedicare alle risate.