Il 7 settembre ricorre il terzo anniversario ho una giornata nata solo nel 2019: la giornata mondiale dell’aria pulita e i cieli azzurri.
Questa giornata mondiale è stata istituita per un scopo preciso: sensibilizzare la popolazione, promuovere e facilitare le azioni per migliorare la qualità dell’aria.
Sapevi che un terzo dei paesi nel mondo non legifera in materia di inquinamento atmosferico? Con la conseguenza che non si fa nulla per rendere l’aria pulita e per questo si tralascia un’importante questione collettiva: la ricerca delle Nazioni Unite ha rivelato che il 43 per cento degli Stati non dispone di una definizione legale di inquinamento atmosferico e il 37 per cento di essi non impone per legge meccanismi nazionali di monitoraggio della qualità dell’aria, fondamentali per comprendere come questa influisca sulla popolazione.
“L’aria che respiriamo è un bene pubblico fondamentale e la sua qualità è la chiave per affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento. Ecco perché tutti i Paesi possono e devono incrementare le loro ambizioni sul contenimento dell’inquinamento atmosferico garantendo aria pulita e sicura per tutti”- ha affermato Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’Unep.
L’inquinamento atmosferico è stato identificato dall’Oms come il più grande rischio per la salute, un problema creato dall’uomo e in grado di uccidere in media una persona ogni cinque secondi.
Purtroppo, dalle analisi condotte risulta che circa il 91% della popolazione mondiale vive in luoghi in cui i livelli di inquinamento atmosferico superano i limiti di sicurezza.
Ma l’inquinamento atmosferico non minaccia solo la salute delle persone, ha anche impatti negativi su piante ed ecosistemi. Solo l’ inquinamento atmosferico da ozono è responsabile di 52 milioni di tonnellate di perdite di raccolto globali ogni anno.
“La portata di questa sfida richiede un’azione decisiva da parte dei governi, delle imprese e delle comunità per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili a favore di energie rinnovabili pulite ed economiche“, ha affermato invece António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.
Il 2020, durante la pandemia da COVID-19, è emerso come “il più grande esperimento di sempre” perché la riduzione temporanea del consumo di combustibili fossili causata dalle chiusure è stata correlata a diminuzioni significative dell’inquinamento atmosferico: si è registrato il 65% di miglioramenti sostanziali rispetto al 2019 nelle città, mentre l’84% dei Paesi ha registrato miglioramenti complessivi.
Ragion per cui allora gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno ampiamente riconosciuto la necessità di ridurre notevolmente il numero di decessi e malattie derivanti da prodotti chimici pericolosi, da inquinamento e contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo entro il 2030, nonché di diminuire l’impatto ambientale negativo sulle persone delle città, prestando particolare attenzione gestione dei rifiuti urbani.
Il tema della Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu 2021 è “Aria sana, Pianeta sano”.
Lo scopo di quest’anno è legato alla necessità di garantire aria pulita per tutti, comprendendo anche questioni delicate come il cambiamento climatico, la salute umana e gli obiettivi di sviluppo sostenibile.