San Gennaro santo patrono di Napoli si festeggia il 19 settembre si.
Proprio al culto del santo sono legati vari episodi che han portato la chiesa a celebrarlo.
La sua martirizzazione risale all’inizio del IV secolo, durante la persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano.
La decapitazione di San Gennaro
Gennaro era il vescovo di Benevento, avvenne che si recò in visita ai fedeli di Pozzuoli, insieme al lettore Desiderio e al diacono Festo.
Una volta giunti a destinazione, Gennaro e i suoi Compagni di viaggio, e insieme al diacono di Miseno, Sosio, vennero tutti arrestato per via della persecuzione nei confronti dei cristiani.
Essi vennero condannati ad essere sbranati dai leoni.
Secondo la tradizione, la condanna venne interrotta per l’avvenimento di un miracolo: i leoni si sarebbero inginocchiati al cospetto dei condannati, dopo una benedizione fatta da Gennaro. Dragonzio comandò allora che a Tutti venisse recisa la testa. Essi furono decapitati nell’anno 305.
Durante il corso dei secoli, la reliquia del santo venne spostata più volte, in alcune parti venne addirittura dimenticata l’ubicazione, ma non a Napoli.
Carlo II d’Angiò fece costruire un preziosissimo reliquiario di oro e argento, che contenesse le famose ampolle con il sangue del santo.
A seguito di una terribile pestilenza, che imperversò a Napoli fra il 1526 ed il 1529, i napoletani fecero voto a san Gennaro di edificargli una nuova cappella all’interno del Duomo.
Benché i lavori siano durati quasi quarant’anni, la sfolgorante e ricca cappella venne infine consacrata nel 1646.
Figura un’ iscrizione che recita:
“A San Gennaro, al cittadino salvatore della patria, Napoli salvata dalla fame, dalla guerra, dalla peste e dal fuoco del Vesuvio, per virtù del suo sangue miracoloso, consacra”.
La festa oggi
Oggi, ogni anno di questo giorno, per la festa di San Gennaro santo della città, viene celebrato il santo e i suoi innumerevoli miracoli che ha fatto per la città.
Ma la sua celebrazione ha assunto anche un duplice significato: oggi viene celebrata anche a New York, per celebrare il rapporto tra italiani e statunitensi.
Il festa si celebra in Mulberry Street, caratterizzata da parate, giochi e dai tipici venditori di salsicce e zeppole. La festa inizia con una processione religiosa, che parte dalla più antica chiesa del quartiere italiano.