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La Dame à la licorne, esposizione speciale

La serie di arazzi intitolata “La Dame à la licorneLa dama e l’unicorno” è una delle opere d’arte del Medioevo più importanti, esposta adesso presso il Musée National du Moyen Âge sito a Parigi, anch’esso rappresenta una grande opera d’arte, perché realizzato in un’antica residenza del 1334.

L’immobile ospita una vasta gamma di straordinari orpelli medievali, tra i quali si annoverano vetrate, mobili, sculture, manoscritti e, per l’appunto, la serie di arazzi.

Questa rappresenta proprio l’opera più importante della raccolta.
La loro genesi si colloca, geograficamente parlando, nelle Fiandre, famosa è stata la loro tradizione tessile durante l’epoca medievale, dove furono realizzati nel periodo compreso tra il 1484 e il 1500.

La giunse molto probabilmente da un nobile della corte del re di Francia Carlo VII, Jean le Viste, oppure da Antoine II le Viste, appartenente alla stessa casata.
Realizzati seguendo lo stile “millefleur” i primi 5 arazzi della serie rappresentano i 5 sensi, il sesto rappresenta “à mon seul désir”, il cui significato è ancora tutto da scoprire.
Figura protagonista degli arazzi è la cosiddetta Monna Lisa del Medioevo, forse una vergine, ipotesi data dal fatto che con la donna è presente un unicorno, leggendariamente visibile solamente alle vergini, e un leone.

Descrizione degli arazzi

Gusto: la dama prende una caramella dal piatto, sorretto dalla cameriera, c'è un pappagallo sulla sua mano sinistra, il leone e l’unicorno sono irti sulle zampe posteriori, e la scimmia mangia ai piedi della donna, una caramella presa dallo stesso piatto, probabilmente.
Gusto: la dama prende una caramella dal piatto, sorretto dalla cameriera, c’è un pappagallo sulla sua mano sinistra, il leone e l’unicorno sono irti sulle zampe posteriori, e la scimmia mangia ai piedi della donna, una caramella presa dallo stesso piatto, probabilmente.
Udito: la dama suona uno strumento, l’organo portativo, seduta su un tavolo coperto da un tappeto ricamato, un’ancella aziona il soffietto, l’unicorno ed il leone sono ai lati della donna, esponendo uno stendardo con 3 lune.
Udito: la dama suona uno strumento, l’organo portativo, seduta su un tavolo coperto da un tappeto ricamato, un’ancella aziona il soffietto, l’unicorno ed il leone sono ai lati della donna, esponendo uno stendardo con 3 lune.
Vista: la dama seduta mantiene uno specchio, l’unicorno ammira la propria immagine riflessa tenendo le proprie zampe in grembo alla dama.
Vista: la dama seduta mantiene uno specchio, l’unicorno ammira la propria immagine riflessa tenendo le proprie zampe in grembo alla dama.
Olfatto: un’ancella mantiene una cesta di fiori mentre la dama intreccia una corona, il leone e l'unicorno compaiono ai lati, con le loro insegne, una scimmia annusa un fiore, rubato dal cesto della dama.
Olfatto: un’ancella mantiene una cesta di fiori mentre la dama intreccia una corona, il leone e l’unicorno compaiono ai lati, con le loro insegne, una scimmia annusa un fiore, rubato dal cesto della dama.
Tatto: la dama mantiene una bandiera in una mano, mentre nell’altra sfiora il corno dell’unicorno, il leone è seduto alla sua destra.
Tatto: la dama mantiene una bandiera in una mano, mentre nell’altra sfiora il corno dell’unicorno, il leone è seduto alla sua destra.
Il sesto arazzo: è il più grande ed è intitolato “À Mon Seul Désir”, titolo derivante dalla scritta posta al centro della scena sulla tenda. Il significato di questo arazzo non è stato definito dagli storici, generando così una serie di interpretazioni. L’ancella alla destra della dama tiene aperta una cassetta, la dama le porge la collana indossata anche negli altri arazzi, alla sua sinistra c’è una panca, con un cane adagiato sopra un cuscino decorativo, l’unicorno e il leone sono ai lati delle donne reggendo le solite insegne, la scimmietta è ai piedi della dama. Solamente in quest’opera si vede la dama accennare un sorriso.
Il sesto arazzo: è il più grande ed è intitolato “À Mon Seul Désir”, titolo derivante dalla scritta posta al centro della scena sulla tenda. Il significato di questo arazzo non è stato definito dagli storici, generando così una serie di interpretazioni. L’ancella alla destra della dama tiene aperta una cassetta, la dama le porge la collana indossata anche negli altri arazzi, alla sua sinistra c’è una panca, con un cane adagiato sopra un cuscino decorativo, l’unicorno e il leone sono ai lati delle donne reggendo le solite insegne, la scimmietta è ai piedi della dama. Solamente in quest’opera si vede la dama accennare un sorriso.

Indipendentemente dall’interpretazione degli arazzi, questi solo l’espletamento di un ciclo di lavorazione fiamminga inestimabile. Offrono altresì una visuale dell’estetica e del simbolismo medievale, come ad esempio quello riguardante l’unicorno, animale leggendario il cui mito nasce dal commercio di zanne di Narvalo attuato dai paesi artici.




Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II