Con l’inverno si sa si pensa subito a cibi caldi, uno di questi è la minestra di legumi di Matera, la Capriata, tipica della basilicata, calda e confortevole zuppa per l’inverno.
La Crapiata o “La Crapiet“ è una ricetta secolare tipica della tradizione materana. Legata alla tradizione contadina di matera ai suoi prodotti e alla terra. La ricetta rispecchia l’amore che i contadini di Matera nutrono per la propria terra e che racconta le abitudini del “buon vicino”.
La tradizione vuole che il primo agosto di ogni anno si festeggiasse la fine del raccolto e per festeggiare l’abbondanza tutte le donne del vicinato portavano del gramo e dei legumi alle famiglie materane. Questi legumi venivano così cotti in una grande pentola di rame o ceramica e venivano serviti agli abitanti del vicinato. Spesso la minestra veniva accompagnata a del vino rosso.
Gli ingredienti principali sono: grano, farro, fave secche spesso con la buccia, cicerchi, lenticchie, ceci bianchi, fagioli di Sarconi “verdolino”, piselli, patate novelle, sedano, carote, cipolle, qualche pomodororino e olio d’oliva.
Una volta terminata la trebbiatura per i contadini lucani arrivava il giorno di riposo con la “festa del ringraziamento” per il raccolto. Proprio in questa festa paesana tra i sassi della vecchia Matera, con musiche popolari, dove si balla e si gustano queste scodellate di Capriata Materana, la minestra o zuppa lucana per eccellenza.
Matera città europea della cultura 2019, è famosa per questa zuppa ma essa risale al tempo dei Romani, ancor prima dei contadini. Una ricetta antichissima, che come altre tradizioni e piatti è legata alle usanze e alla magia dei prodotti della terra nonchè a uno spirito di fratellanza che univa i lavoratori e i contadini.
Il nome di questa minestra è collegato ai suoi ingredienti. Per alcuni deriva dal termine “crampa” o “cramba”, e deriva dal greco Krambe, che vuol dire pianta di ceci o di fave o di piselli, alcuni dei legumi propriamente utilizzati per zuppa.