I rintocchi della campanella del Sollievo è una tradizione tutta napoletana, città che come al solito non smette di stupire per affetto e spirito di condivisione. In questo caso si tratta di gioia, quel suono, quei rintocchi, significano guarigione e fungono da monito di speranza per i piccoli malati oncologici dei reparti ospedalieri di Napoli.
Nei giorni scorsi il piccolo Simone dopo una battaglia durata due anni, contro la leucemia, ha suonato la campanella del Sollievo. Prima di lui anche tanti altri piccoli pazienti del reparto di Pediatria Oncologica dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo hanno gioito e regalato sorrisi al suono della campanella che è diventata un simbolo di felicità per tutti.
Tre rintocchi, il primo per ricordare la malattia, il secondo le cure per combatterla e il terzo rappresenta quello della guarigione. La vittoria contro mali che costringono i piccoli pazienti a cure devastanti. Già, perché i “mostri” non guardano in faccia a nessuno, e non importa l’età, tutti purtroppo possono ammalarsi. Così come ha sottolineato uno dei medici dell’Ospedale Casa di Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
I tre rintocchi sono un grido di felicità, per i bambini ma anche per i genitori che soffrono insieme a loro, e per tutto il personale medico e paramedico che durante la “battaglia” di segue. Una rinascita, l’addio alla malattia e a tutto ciò che comporta, una festa vera e propria.
La campana del Sollievo è stata suonata dal piccolo Simone e ovviamente la speranza è che tanti altri bambini possano provare la stessa gioia e vincere contro la malattia.