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La Bibbia: libro sacro e fonte storica

Il termine Bibbia significa “libri” ed è il plurale della parola greca “bibliobus”, che significa libro.

La Bibbia è formata da decine di libri, che insieme costituiscono il testo sacro degli Ebrei e dei Cristiani dato che contiene le verità rivelate da Dio.

Tali testi sono stati composti in un arco di tempo ampio che va dal X secolo a IV secolo a. C.

La parte più antica della Bibbia è definita Antico Testamento e racconta la storia sacra che precede l’arrivo di Gesù.

Si ricorda che la Bibbia non è solo un testo sacro, ma è anche una fonte storica.

Infatti nella Bibbia sono raccontati gli eventi del popolo ebraico, i suoi costumi, le sue leggi e i suoi usi.

Ma come fonte storica, la Bibbia è attendibile?

La Bibbia, come tutte le fonti storiche non può essere ritenuta una verità assoluta dato che la Bibbia si propone l’intento di diffondere un messaggio religioso e non testimoniare oggettivamente i fatti accaduti.

Poi la Bibbia è formata da racconti, scritti da vari autori in periodi storici lontani dai fatti narrati.

Pertanto sono evidenti le tante incongruenze fra la realtà storica e il racconto biblico.

A tale proposito si ricorda la presenza:

  • Di narrazioni incredibili
  • Di testi poetici
  • Di eventi presentati più volte ma in modo diverso
  • Dell’uso di toni epici quando sono narrate le vicende di Abramo o Mosè, presentati come eroi.

Dunque come fonte storica la Bibbia si deve analizzare in modo critico, confrontando e integrando le informazioni che fornisce con altre fonti che riescono a confermare la sua veridicità.