L.104/92- Questore, considerate le novità imposte dall’emergenza che stiamo vivendo, compreso l’introduzione di ulteriori dodici giorni complessivi di permessi 104 per i mesi di marzo e aprile, in ragione dell’emergenza epidemiologica scatenata dal diffondersi del Coronavirus, siamo costretti a segnararLe alcune errate interpretazioni rispetto all’istituto previsto.
Questa Organizzazione Sindacale, Le chiede di emanare direttive chiare ed incontrovertibili sulle discordanti attuazioni della norma riguardo la concessione dei permessi retribuiti previsti dalla legge 5 febbraio 1992 n.104.
Alcuni Suoi collaboratori o le rispettive Segreterie Affari Generali, , negano o contrastano, il
diritto ai dipendenti del permesso in esame sul rientro settimanale in regime di settimana corta,
adducendo la motivazione che l’istituto è prettamente composto da 18 ore mensili.
Dovrebbero comprendere che la legge non si interpreta, si applica. Situazione analoga potrebbe accadere, sul turno in deroga 08:00/20:00, concesso per l’alternanza e la riduzione del pericolo di contagio, scalando due permessi invece di uno solo. Giova precisare a tal proposito, che la normativa non comporta un monte ore massimo mensile fruibile, ma il diritto a giorni interi di permesso a prescindere dall’orario della giornata lavorativa e possono essere goduti in maniera continuativa o frazionata.
Questore, consideri la possibilità di ritrasmettere a tutti gli uffici la Legge 4 novembre 2010
n.183, dove alla luce delle modifiche effettuate in materia di permessi per l’assistenza ai portatori di
disabilità in situazioni di gravità, sono cristallizzate le modalità di applicazione dell’istituto in
esame, unitamente alla circolare 557/RS/01/12/1543 del 16 Giugno 2010 del Dipartimento della
Pubblica Sicurezza, nella quale si chiarisce che qualora l’assenza coincida con il giorno nel quale
era stato stabilito il rientro pomeridiano, il permesso dovrà considerarsi utile ai fini del
completamento dell’orario di servizio. Certi, come sempre, di un Suo autorevole intervento, Le porgiamo cordiali saluti.