Johnson, premier d’Inghilterra, diviene virale in queste ore per una dichiarazione choc sulla questione Coronavirus: “Abituatevi a perdere i vostri cari”.
Le parole del Primo Ministro britannico sono state viste come le parole di uno statista, assimilato per i suoi toni a Churchill che, quasi alla sua stregua, preparava il Paese a – sangue, sudore e lacrime -. Il suo intervento da Downing Street è apparso risoluto; Johnson si rende conto della gravità della situazione sanitaria ma ritiene sarebbe addirittura controproducente adottare misure drastiche. Si tratterebbe dunque di un tentativo da parte del governo di rallentamento più che di contenimento.
Accompagnato da importanti autorità dell’ambito sanitario, sostiene che l’avanzata del virus sia impossibile da contrastare. L’unica soluzione sarebbe cercare -e sperare- che la sua diffusione si dipani nel tempo, raggiungendo più precisamente il suo picco in un paio di settimane di ritardo, permettendo al sistema sanitario una più agile gestione dell’emergenza. Una linea d’azione politica ipercriticata dal momento che pretende la popolazione contragga il virus per sviluppare gli anticorpi necessari.
In uno scenario in cui la patologia potrebbe già aver toccato 10.000 vite, le scuole inglesi e le università rimangono aperte, a differenza della vicina Irlanda. Soltanto qualche caso isolato si comporta diversamente, con alcuni professioni che tengono lezioni a distanza ed eventi cancellati su iniziativa dei singoli, come per la Fiera del Libro.
In generale la gente non sembra stata colta dalla frenesia di fare rifornimento di scorte alimentari, a parte qualche caso isolato. Accade forse per una questione di ordine culturale, un popolo stoico a cui non piace ostentare la propria emotività.
La reazione di Boris Johnson dinanzi all’infuriare della malattia fa rabbrividire, non attuerà misure per mettere in sicurezza il Paese, a differenza delle altre Nazioni che stanno già attivandosi per far fronte a quella che è ormai pandemia, come asserisce l’OMS. L’unica misura consiste in un suggerimento, l’utilizzo di acqua e sapone con cui detergere frequentemente le mani e la quarantena spontanea di una settimana per chi presenti i sintomi del contagio.