E’ nel corso della giornata di ieri che gli statunitensi hanno decretato il loro 46simo presidente: Joe Biden.
Non appena eletto, Joe Biden ha tenuto un discorso in cui evidenziava la sua volontà di creare un Paese migliore, fondato su un’unione indistruttibile.
Non ci saranno più Stati rossi o Stati blu, l’America sarà una sola, ha asserito, entusiasta, il nuovo capo degli USA.
Il piano anti-covid
Affiancato dalla sua first lady, Jill Biden, di cui si dice estremamente fiero, il presidente statunitense annuncia al pubblico l’introduzione di un piano.
Tale programma dovrà regolamentare le vite di tutti, soprattutto finché non sarà nuovamente possibile risperimentare la straordinaria normalità a cui eravamo abituati.
Il progetto, studiato dal successore di Trump, entrerà in vigore il 20 gennaio 2021.
La prima donna vicepresidente: Kamala Harris
Uno dei punti più innovativi del nuovo governo americano è la presenza di una donna agli estremi vertici: Kamala Harris è la nuova vicepresidente degli Stati Uniti.
Proclamatasi guida del premier USA, si autodefinisce un’accanita sostenitrice del progresso e della democrazia, pronta a supportare Biden nelle sue battaglie contro la slealtà.
La donna termina il suo discorso con un invito rivolto alle bambine di oggi, invogliandole a realizzare le ambizioni di un non lontano domani.
Le reazioni internazionali
I premier israeliani e palestinesi accolgono, con positività, l’elezione di Joe Biden.
In particolar modo, il presidente palestinese chiede, a gran voce, una politica diversa da quella di Trump.
L’ex presidente avrebbe, difatti, causato alla Palestina non pochi problemi, senza mai effettivamente eseguire manovre utili a una riappacificazione fra i due Stati.
Pertanto, si domanda di limitare l’aggressività nei confronti della Palestina e di disconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele.
Inoltre, il presidente palestinese, Abu Mazen, ha espresso il desiderio di collaborare con Biden, al fine di rafforzare l’intesa fra loro, in modo da ottenere pace e giustizia nel mondo.
Infine, il vice presidente dell’Iran, Jahangiri, spera in un’epoca in cui siano abbandonate le misure distruttive adottate da Trump, misure, grazie alle quali, l’Iran era finita nel principale mirino.