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Jane Austen, la signora indiscussa della letteratura inglese

La capacità di scrivere, di creare un contenuto originale, che trascini il lettore tra le pagine di un libro, è un qualcosa di unico.

Un evento raro, un atto, in un qualche modo, divino. Ed ecco che quando l’inchiostro scorre sulla carta bianca e immacolata, non nascono solo storie da tramandare nel corso delle generazioni, ma si creano nuove realtà. Questa descrizione fotografa fedelmente il genio di Jane Austen, la signora della letteratura inglese, che si è spenta il 18 luglio del 1817.

Animata da un forte desiderio di esprimersi e di raccontare il mondo secondo la sua prospettiva, la Austen si avvicina alla scrittura, dando vita a romanzi che, ancora oggi, influenzano il panorama letterario Internazionale.

Nata a Steventon il 16 dicembre del 1775, penultima figlia del pastore anglicano George Austen, ebbe sette fratelli. In particolare, fu molto legata alla sorella, Cassandra, che considerava una grande amica e confidente.

Durante i primi anni, l’istruzione di Jane fu seguita da suo padre, che la iniziò allo studio della lingua francese e della lingua italiana. Successivamente, assieme alla sorella Cassandra, si formò ad Oxford e poi a Southampton.

Il rapporto con la scrittura comincia in maniera quasi casuale, con l’intento di divertire alcuni amici. Nel 1783 scrive Juvenilia, tre raccolte di racconti e poesie dove, con toni umoristici, emula la letteratura dell’epoca.

Le opere nate dalla penna della scrittrice inglese

Tra il 1795 e il 1799 Jane Austen cominciò a lavorare alle sue opere più importanti: scrisse una prima bozza di Orgoglio e pregiudizio, ed Elinor e Marianne che, successivamente, chiamò Ragione e sentimento.

Nel 1795 lavorò anche a un racconto epistolare, Lady Susan, e portò a termine il suo primo romanzo, Elinor e Marianne.

Nel 1796 cominciò a scrivere il suo secondo romanzo, Prime impressioni, concluso 1797, a soli 21 anni.

Impressionato dal talento della figlia, George Austen, scrisse a un editore proponendo la pubblicazione di Prime impressioni ma senza successo.

Nel 1798 la Austen operò importanti modifiche ad Elinor e Marianne eliminando lo stile epistolare e avvicinandolo molto all’ attuale Ragione e sentimento.

In seguito, cominciò la stesura di un nuovo romanzo che le richiese un anno; inizialmente il nome dell’opera era Susan, chiamata successivamente L’abbazia di Northanger, satira del romanzo gotico molto apprezzata ai tempi della Austen.

Al centro delle opere della Austen c’è un importante filo conduttore: le donne. Infatti, la scrittrice fu tra le prime a interessarsi alla condizione femminile, a descrivere le speranze, i turbamenti e i desideri delle donne. La descrizione dei personaggi è accompagnata da una certa ironia, le vicende delle sue protagoniste si concludono sempre col matrimonio.

Jane Austen, una vita passata a creare

Interessata molto più alla scrittura che all’amore, la scrittrice non si sposò mai e trascorse la vita tra le bozze di un nuovo romanzo e i contatti con le varie case editrici. Il nipote J. E. Austen-Leigh pubblicò una biografia sulla vita della scrittrice, “A memoir of Jane Austen”, uscita nel 1869. In questo lavoro la Austen viene descritta come una signora esemplare, dedita alla famiglia ed animata da una passione sconfinata per la scrittura.

Jane Austen contrasse il morbo di Addison, e nel 1816 si recò a Winchester, in cerca di una cura. A causa delle precarie condizioni di salute, la scrittrice si spense nella città inglese l’anno seguente. Le sue spoglia sono conservate nella cattedrale della città.

Finisce così una delle figure più importanti della letteratura inglese, il cui lavoro è fonte di ispirazione per moltissimi scrittori.