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Italia, la preziosa arma azzurra si chiama audacia

Il coraggio e la temerarietà, caratteristiche fondamentali per l’ascesa al successo; caratteristiche eclissate dietro ogni angolo di qualsivoglia personalità; caratteristiche degli individui più fragili, ciò è risaputo. Lo stesso Tedua, noto artista musicale, nel testo di una sua canzone, denominata “Sangue misto“, afferma “il futuro è in mano ai deboli che si sono fatti coraggio“. Chi sono i più deboli che hanno scovato all’interno di essi la propria audacia ed hanno battagliato eroicamente, in modo tale da vivere un futuro florido e rigoglioso? L’Italia di mister Mancini era veramente in fin di vita, dopo l’esperienza di Ventura sulla panchina per circa un anno. Gli azzurri erano sull’orlo del baratro, l’abisso sotto i loro piedi era estremamente profondo, il timore si aggirava tra quella voragine spaventosa. Si decise di far sedere in panchina l’ex tecnico di Inter e Lazio, una delle migliori scelte della società azzurra: da quel momento in poi, l’imbarcazione italiana cambiò rotta e virò verso differenti obiettivi, raggiungendo risultati incredibili.

Nella giornata odierna, domenica quindici novembre, i calciatori italiani affronteranno l’ennesima sfida, c’è la Polonia di mister Brzeczek da superare, per effettuare un passo in avanti verso il turno successivo della UEFA Nations League. L’obiettivo principale resta conquistare la vetta e classificarsi come prima del Gruppo A. Ciò garantirà la possibilità all’Italia di accedere alle Final Four della competizione, avendo già la certezza di partecipare al prossimo Europeo, successivamente l’eventuale trionfo nel proprio girone di qualificazione.

Il primo sogno stagionale sta per compiersi, la realizzazione è ad un passo, le sembianze reali sono state definite, il capolavoro sarà presto pronto: il girone stasera potrà avere una nuova capolista. È un traguardo sicuramente abbordabile per gli azzurri, i quali confermerebbero il loro momento positivo e terminerebbero il proprio processo di maturazione, il consolidamento di un progetto oltre all’accesso alla fase finale del torneo.

Un piccolo barlume di speranza, legato all’ennesimo tampone, inoltre, invade il cuore del ct Roberto Mancini, con il fine di sedere in panchina nella sfida di stasera, verso la conferma della conquista del primo posto in Nations League. Sono stati sette giorni turbolenti in casa Italia: il tecnico azzurro ha dato le proprie indicazioni dalla sua abitazione attraverso lo smart working, la Scarpa d’oro al bomber Immobile, ancora bloccato nella capitale, avvolta dallo scetticismo dei differenti esiti dei due tamponi effettuati, i perni della difesa italiana, Bonucci e Chiellini, sono ritornati a Torino per gli infortuni subiti. Si tratta di un match particolare da disputare, ci sono attacchi da cui difendersi su tutti i fronti.

Circa 1.084 giorni fa, a Reggio Emilia l’Italia di mister Ventura otteneva un successo di misura contro l’Israele, l’unica rete della gara, quella decisiva, fu messa a segno da Immobile. Gioia immensa, come sempre quando si vince, ma la gara precedente si era trasformata in un incubo, al “Bernabeu” la Roja asfaltava gli azzurri, dopo una prestazione davvero deludente, con i fischi e le critiche che piovevano dagli spalti. La Nazionale non stava vivendo un momento positivo, tutt’altro, e quella partita non aiutò certamente gli azzurri a dormire sogni tranquilli; due mesi dopo, il sogno Mondiale svanì definitivamente con la sconfitta contro l’ostica Svezia. Il passato, ormai remoto, è già alle spalle e un nuovo inizio è risorto, dalla ceneri della sconfortante conclusione precedente.

Il match si disputerà nel medesimo stadio, deserto e con il rischio nebbia forse vinto dalla pioggia. Le numerose indisponibilità, sebbene un gruppo corposo di convocati, rendono quasi obbligate le scelte di formazione. Tra i pali ci sarà mister prodigio Gianluigi Donnarumma, con davanti una difesa decisamente sperimentale: sarà Acerbi a guidare le manovre difensive della retroguardia con accanto l’adattato Di Lorenzo, a causa delle condizioni non ottime di Romagnoli. Sulle corsie ci saranno a destra Florenzi e a sinistra Emerson Palmieri. Il centrocampo è il reparto delle certezze, con Jorginho in cabina di regia, Locatelli e Barelli ai suoi lati.

Sarà una sfida interessante quella che si vedrà oggi in campo in zona d’attacco. A destra Berardi pare essere in vantaggio su Bernardeschi, a sinistra farà ritorno Lorenzo Insigne; ma l’attaccante dell’Italia sarà, probabilmente, Andrea Belotti, il quale instaurerà il duello con uno dei centravanti più forti del pianeta, Robert Lewandowski. E se il Gallo non dovesse farcela, a reggere il peso dell’attacco potrebbe essere Federico Berdardeschi come falso nueve.

Ci sarà da divertirsi stasera. Entrerà in gioco l’unità, oltre un’intensa determinazione e una profonda grinta, con l’obiettivo di sventolare le bandiere delle rispettive nazionali, urlare a squarciagola l’inno della propria squadra e difendere i colori, i principi e gli ideali del paese natio. L’Italia ha lasciato nel suo armadio i suoi vecchi scheletri, il passato è ormai precipitato nell’oblio, contro la Polonia si appresta a scrivere una nuova pagina, intensa ed emozionante, di tutta la sua storia.