Ischia è un’isola dell’Italia appartenente all’arcipelago delle isole Flegree, della città metropolitana di Napoli. Nonostante la storia dell’isola sono ben note, vi sono delle curiosità simpatiche e al contempo importanti, che forse non tutti conoscono.
Ischia è spesso definita “isola verde”, e comunemente si crede che quest’appellativo faccia riferimento alla rigogliosa vegetazione che caratterizza l’isola, ma non è così. L’isola viene definita Verde per la presenza della pietra di tufo locale e, secondo gran parte della comunità scientifica, la particolare colorazione è dovuta alla presenza di acqua marina a seguito dello sprofondamento, e successivo innalzamento, della camera magmatica.
Naturalmente l’isola si caratterizza anche per una fitta vegetazione, data dalla presenza di piante, arbusti, fiori, di specie diverse e particolarmente lussureggianti.
Oltre a tutto ciò, l’isola d’Ischia offre degli scenari mozzafiato, che la rendono viva e attraente agli occhi dei numerosissimi turisti che in ogni stagione la visitano. Si respira aria buona ad Ischia, aria pulita e soprattutto aria densa d’amore. Così come è ricca di sentimento la seconda curiosità che riguarda Ischia. Si narra infatti, che tra la poetessa Vittoria Colonna e Michelangelo Buonarroti ci fosse una storia d’amore segreta. L’artista viveva nella Torre Guevara dalla quale poteva ammirare la poetessa, mentre attendeva la notte per raggiungerla in segreto utilizzando il tunnel che la leggenda vuole colleghi la torre al Castello Aragonese.
Una curiosità culturale, oltre che di tipo sentimentale, che nonostante non abbia mai trovato conferma, continua ad affascinare chi l’ascolta o la legge. Ischia è anche questo, la suggestione di un amore, attraverso la cultura, l’arte, di cui l’isola vanta un patrimonio notevole. L’eco del fermento artistico e culturale del Rinascimento è arrivato fin sull’isola più grande del Golfo di Napoli. Prova ne sono gli affreschi recentemente restaurati nella Torre Guevara a Cartaromana. Intervento realizzato dalle ricercatrici dell’Università delle Belle Arti di Amburgo (Hochshule fuer Bildende Kuenst) guidate dal professor Thomas Danzl dell’Università di Dresda.
Per quanto riguarda l’etimologia del nome, Ischia, ha un origine incerta. Per i greci Ischia era l’isola di Pithekoussai, un nome di origine dubbia; alcuni si riferivano pithekos, legato al mito degli uomini trasformati in scimmia da Zeus delle Isole Flegree, altri trovavano l’origine nel termine pythos, anfora. I romani, invece la chiamarono Aenaria, con riferimento all’eroe Enea che, secondo Plinio, si rifugiò qui. Per Virgilio e Ovidio era Inarime, ovvero vite. Ischia quindi isola delle scimmie, delle anfore, di Enea e ovviamente del buon vino.
Sono numerose le persone che in tutte le stagioni decidono di visitare Ischia; giovani, meno giovani, studenti, famiglie con bambini, insomma un turismo variegato, così come le differenti opzioni che l’isola d’Ischia offre e di cui può vantarsi. Le meraviglie morfologiche, culturali, storiche, letterarie, cromatiche, sono percepibili anche nel linguaggio che si parla sull’isola. È risaputo che l’isola è divisa in sei comuni, e ognuno di essi si caratterizza per un diverso dialetto. I cittadini del comune di Barano d’Ischia, parlano un dialetto differente rispetto a quello parlato nel comune di Lacco Ameno, e così via. Una differenziazione importante, che sottolinea la presenza e l’intreccio di varie fasi storiche fondamentali per la formazione dell’isola e per il relativo bagaglio culturale. Una curiosità che spesso appassiona i turisti, che si divertono a comparare le parole dei numerosi dialetti, tutti indubbiamente onomatopeici e di forte impatto sociale.
Ischia non è un’isola che si visita in un giorno solo; infatti, dopo l’Elba è la più grande delle isole minori in Italia, nonchè la più popolosa (oltre 60.000 residenti). Visitarla tutta significa conoscere tutte le relative curiosità, tipiche di ogni angolo dell’isola, anche quello più nascosto e impensato.