Ischia, non ci sarà nessun condono, sarà solo un aiuto a quanti hanno perso la propria abitazione a causa del sisma del 21 agosto dell’anno scorso. Nonostante le opposizioni atticchino il governo giallo-verde, da più fronti, la situazione Ischia è chiara.
“Lo ripeto ogni giorno, perché altrimenti leggendo sempre fake news, cominciamo a convincercene tutti, non c’è nessun condono ad Ischia; stiamo solo aiutando le persone che hanno perso la casa per il terremoto del 21 agosto 2017, ad avere una risposta dal comune, su una domanda di sanatoria fatta venti anni fa”; queste le parole di Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico, dopo settimane di polemiche, su un ipotetico condono per le case di Ischia.
Il ministro Di Maio ha affidato la propria dichiarazione a facebook, noto social network (dove tra l’altro è particolarmente seguito) affinchè quanto detto possa essere chiaro e cancellare ogni dubbio.
Dunque, nel Decreto emergenze, nel quale oltre a Genova, rientra anche Ischia, non c’è alcun condono. Si prevede che i proprietari di un’abitazione terremotata, che aspettano una risposta da anni la ricevano entro 6 mesi.
Se la richiesta viene negata, il proprietario dell’edificio non riceverà fondi per la ricostruzione.
Invece, se la richiesta viene approvata, alle volumetrie extra costruite abusivamente non andrà neanche un euro. Nessun passo indietro sul fronte della legalità dunque. Come sempre, siamo soltanto dalla parte dei cittadini e dei loro diritti.
L’articolo in questione, ossia il 25, consentirebbe ai Comuni dell’isola d’Ischia, di definire entro sei mesi, le richieste di condono pendenti dal 1985 nell’ambito del processo di ricostruzione post-sisma. Detto in altri termini: le case danneggiate dal terremoto del 2017 su cui pendeva un’istanza di condono, verranno sanate e ristrutturate.
Importante ricordare che ad Ischia, tutt’oggi, gli sfollati dopo il sisma dello scorso 21 agosto 2017, sono ancora numerosi, così come sono tanti gli edifici inagibili e le macerie presenti sul territorio, nella cosiddetta zona rossa. Dare una speranza, a chi ha perso tutto, è un passo avanti importante, soprattutto dopo mesi di silenzio e assenza da parte istituzionale.