Un insegnante è stato aggredito, letteralmente pestato a sangue a Casavatore da un gruppo di cinque adulti.
Una vicenda che fa rabbrividire e che lascia senza parole.
Gravi episodi di violenza, proprio come questo, che si rilevano in ambito scolastico sono da individuarsi anzitutto nel funzionamento del sistema scolastico insito in una realtà degradata o socialmente al limite. primariamente nel funzionamento del sistema scolastico, sia per quanto riguarda fattori più meramente materiali, come l’adeguatezza delle strutture e del personale della scuola. che i rapporti che si creano all’interno della stessa, cioè le relazioni scuola/ alunno.
Un gesto ignobile che ha visto coinvolto il professore, “colpevole” di aver richiamato all’ordine i ragazzi di una prima classe.
Enrico Morabito, questo il nome del docente ha scritto un lungo post sul proprio profilo Facebook, raccontando la gravissima vicenda della quale è stato vittima.
“Ero stato chiamato per una supplenza in una classe, in una zona mia, pensavo di essere fortunato ed invece… Ho richiamato all’ordine dei ragazzi che sollazzando disturbavano la lezione. Ieri pomeriggio, hanno citofonato a casa mia dei tizi che si dichiaravano miei amici. Scendo, mi chiedono se insegnassi alla scuola Antonio De Curtis. Era pieno giorno, erano in cinque tra i 40/50 anni, e senza neppure rendermene conto mi hanno aggredito prima verbalmente e poi fisicamente. Sul palazzo di casa mia ci sono ancora i segni del sangue. Ovviamente ho subito denunciato l’accaduto ai carabinieri”.
Questa è una parte del post che il professore napoletano, ha postato.
Ancora un’aggressione ai danni di un insegnante, chiamato a svolgere semplicemente il proprio dovere. Richiamare un ragazzino per farsi ascoltare diventa sempre più difficile e il caso del pestaggio avvenuto a Casavatore ne è la prova.
Un insegnante è stato pestato a sangue a Napoli: lo sfogo sui social – “Sono schifato”.
“Un’altra aggressione ai danni di un insegnante, non solo verbale ma anche fisica, con percosse e spintoni, e mi fa ancora più rabbia e spavento il fatto che tale aggressione sia accaduta a Casavatore e che quel docente sia io. Da anni ho cercato di lavorare nel settore dello spettacolo ma visto il poco lavoro degli ultimi tempi ho deciso di sfruttare la mia laurea e fare qualche supplenza su Napoli e provincia.
Ed ho insegnato in varie scuole per brevi supplenze, ricevendo elogi da docenti, presidi e alunni per il lavoro svolto”.
Ha scritto l’uomo, profondamente provato per quanto accaduto e con i segni evidenti del pestaggio. Ecchimosi e lividi sul volto, curabili in sette giorni. Ciò che però sarà duro da cancellare, sarà l’amarezza e lo “schifo” espresso più volte dal professore per una vicenda che ha dell’assurdo e denota un grave stato di disagio sociale.
“Avrebbero potuto essere armati, quindi posso pensare che tutto sommato sia andata bene” ha aggiunto amareggiato e ancora provato, una dura consapevolezza che tinge di drammaticità un episodio grave. L’aggressione subita da Enrico Morabito, dovrebbe fungere da monito per fare luce su vicende come queste, non tollerabili e da non sottovalutare.
Centinaia i commenti di solidarietà espressi al Professor Morabito, persone indignate da un episodio che non è isolato. Lo scorso novembre un professore di 51 anni era stato pestato da un gruppo di giovani all’esterno della scuola Giancarlo Siani nell’omonima via a Villaricca, comune a nord di Napoli.