L’inquinamento è sempre stato una delle problematiche più diffuse e più consistenti dell’intero globo. Si tratta comunque di un’alterazione dell’ambiente, naturale o causata dall’antropizzazione, da parte di elementi inquinanti. Le conseguenze di questo cambiamento possono essere temporanee o permanenti. Le alterazioni, inoltre, possono avere delle differenti origini, fisica o chimica. Gli effetti provocati dalla plastica monouso sono catastrofici; per gli strascichi negativi lasciati dietro di sé, dalla giornata odierna, 3 luglio, si interromperà l’uso di questo elemento dannoso.
Il fine da raggiungere anzitempo è ridurre al minimo l’inquinamento, proveniente dall’utilizzo degli oggetti di plastica e dalle loro ripercussioni. Nelle distese d’acqua, purtroppo, le conseguenze sono molto più lampanti; gli immensi oceani, spesso, simboleggiano la degradazione e il declassamento pervenuti. Finalmente, però, sta perdurando la direttiva europea 904, la Single use plastic products, o comunemente detta Sup, entrata in vigore due anni fa. I risultati non si scorgeranno subito, ma sono fondamentali per limitare la formazione e il consumo.
Sarebbe necessario anche mutare i propri stili di vita e cambiare le abitudini in relazione all’utilizzo degli oggetti di plastica, i quali sono entrati a far parte della quotidianità di tutti gli individui. Essi rappresentano, infatti, il 40% della produzione e circa il 60% di tutti i rifiuti di plastica in terra europea. Durante la pandemia, provocata dal Covid-19, c’è stata un intenso aggravamento delle statistiche. L’incremento dell’impiego degli oggetti di plastica è stato, dunque, smodato.
Quali sono i prodotti che causano l’inquinamento?
Alcuni prodotti, più di altri, sono dannosi per l’ambiente e favoriscono l’inquinamento. I primi da distruggere anzitempo sono i cotton fioc, già vietati in Italia e realizzati soltanto con materiali biodegradabili o compostabili. Anche oggetti consuetudininari, di utilizzo quotidiano, come posate, piatti e cannucce, rivestiti dalla plastici, rappresentano una pericolosa minaccia per il nostro pianeta.
Anche i contenitori per il cibo e per le bevande, diffuse in particolari in alcuni locali, producono degli efetti negativi per l’ambiente. “Semplici” imballaggi e sacchetti utilizzati comunemente: sono tutti prodotti da eliminare dalla quotidianità di tutti gli individui per eseguire un cambiamento, fondamentale per la salvaguardia del globo.
Quali prodotti potranno essere utilizzati?
Gli unici oggetti di plastica da poter essere sfruttati sono organici, non caratterizzati da cambiamenti chimici. Si tratta dei prodotti costituiti da alcune fibre naturali, non soggette a nessuna trasformazione di tipo chimica. Basti citare le fibre di mais, bambù, cellulosa, cocco, riso, canna da zucchero e caucciù. Nonostante la possibilità di utilizzare ampiamente questi oggetti, raramente in commercio si adocchiano. Sono poche le aziende capaci di produrre enormi quantità di questi prodotti. Ci si augura che in futuro, con la nuova direttiva europea 904, si effettuetanno alcuni cambiamenti radicali.