A novembre si registra una variazione economica, una inversione di tendenza, che costituisce un’evoluzione importante dopo mesi di aumenti. L’inflazione nei paesi europei è scesa al 10% rispetto al 10,6% rilevato nel mese di ottobre. Questa riduzione è stata evidenziata da Eurostat.
Il calo dell’inflazione in Italia
In effetti, si parla della prima riduzione dopo mesi di aumenti sostanziali riconducibili all’incremento dei costi dell’energia, che ha causato una crescita dei prezzi al consumo. Tali spese hanno raggiunto livelli record, che in Italia non si vedevano dal 1984.
Quindi nel bel paese, l’inflazione è in forte rallentamento su base mensile e si mantiene stabile su scala annuale. Il fenomeno sembra aver esaurito la sua spinta d’accelerazione, anche grazie alla riduzione del costo degli energetici non regolamentati.
Le dichiarazioni dell’Istituto nazionale di statistica
Secondo alcune indagini svolte da Istat, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, rileva un aumento dello 0,5% su base mensile (era stato del 3,4 nel mese di ottobre) e dell’11,8% su base annua (come nel mese precedente).
Sulla questione si esprime anche Istat, l’Istituto nazionale di statistica, che nel nostro paese è considerato una vera e propria autorità. Un rappresentante ha dichiarato: “Dopo la brusca accelerazione di ottobre, a novembre l’inflazione, che rimane a livelli record del marzo 1984 (quando fu +11,9%), è stabile”.