Il 22 luglio 1972 resterà una data tristemente nota in Campania a causa del grande incidente ferroviario flegreo.
Si tratta dello scontro tra due treni della Cumana avvenuto nella Galleria Cappuccini posta tra le stazioni di Pozzuoli e quella, per l’appunto, di Cappuccini.
Cosa portò al grande incidente ferroviario flegreo
I due treni coinvolti nello scontro erano entrambi convogli binati a trazione elettrica con una velocità massima prossima ai 100 km/h.
La capienza massima di questi mezzi non superava le 400 persone di cui solo 160 erano posti a sedere.
Ma cosa accadde? Cosa portò all’incidente ferroviario Flegreo?
Il treno 164/B proveniente da Fuorigrotta partì alle 16:59, carico di operai pendolari diretto a Torregaveta. Da qui il treno 165 partito alle 16:55, carico di bagnanti, che rientravano dalle località balneari flegree come Lucrino e Arco Felice.
Alle 17:10 il treno 165 arrivò nella stazione di Pozzuoli ripartendo poco dopo in direzione Napoli.
Mancano solo 5 minuti allo scontro.
Sono, infatti, le 17:15 quando i due treni, due, instradati in direzioni opposte su una tratta a binario unico, impattarono frontalmente all’interno della Galleria Cappuccini.
Lo scontri fu violentissimo! Tanto da far penetrare le due motrici l’una nell’altra per oltre un metro e mezzo.
I soccorsi arrivarono con solerzia.
Vigili del Fuoco Croce Rossa lavorarono fino all’una di notte per recuperare tutti i feriti e deceduti.
Nelle operazioni di soccorso coinvolti anche tanti civili, soprattutto operai dell’Italsider di Bagnoli, che fornirono anche fiamme ossidriche e bombole d’ossigeno.
I feriti, alcuni in condizioni gravissime, furono ricoverati nell’ospedale di Pozzuoli e nell’Ospedale di Santa Maria di Loreto Mare di Napoli, dove il giorno 23 ricevettero la visita del Presidente della Repubblica Giovanni Leone.
L’inchiesta
Come da prassi sull’accaduto venne aperta un’inchiesta per stabilire la responsabilità di un evento tanto tragico quanto evitabile.
Le lunghe indagini della procura fecero si che in fase processuale si arrivasse alla seguente conclusione.
La responsabilità era da implicarsi al macchinista del convoglio diretto a Napoli che non avrebbe rispettato tutta la segnaletica.