I grossi incendi purtroppo sono una costante nelle estati italiane. Il clima rovente degli ultimi anni, la siccità e, purtroppo, la mano dell’uomo aumentano le terre bruciate.
In Italia, specialmente al sud, tra Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna, la terra è divorata dalle fiamme e migliaia di ettari distrutti.
Il 23 luglio nel Montiferru, divampa un enorme incendio provocato da un auto in panne che, con le fiamme, ha distrutto 20 ettari di vegetazione. A seguire altri due incendi che si sono estesi per oltre 50 km.
Il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Guardia Forestale non è ancora finito, visto che dopo oltre una settimana di duro lavoro per dominare le fiamme, stanno lavorando per bonificare le aree a rischio.
Per fortuna non mancano gli aiuti economici. Il direttivo del Club Camperisti sardi ha deliberato con urgenza di stanziare 10.000 euro come contributo di solidarietà da devolvere alle comunità di Oristano.
Da tutta la Sardegna stanno inviando aiuti con il foraggio, donato dai pastori per gli allevatori che hanno perso tutto. L’Intesa San Paolo ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro a sostegno delle imprese del territorio, principalmente allevamento, olivicoltura, viticoltura e settore agrituristico. Anche il Banco di Sardegna si è impegnato a stanziare subito 100 milioni di euro per sostenere le imprese danneggiate.
In questi giorni, le fiamme stanno divorando anche la Sicilia, costringendo all’evacuazione dalle proprie abitazioni, più di 400 persone. Per far fronte a questo stato di allerta, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ha firmato il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di protezione civile.
Nella giornata di oggi sono in arrivo sul suolo siciliano trentatré squadre di volontari della Protezione Civile provenienti da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e dalle province autonome di Trento e Bolzano.
La terra brucia anche in Abruzzo, nelle provincie di Pescara e Fossacesia (Chieti), creando caos tra popolazione, autostrade e mezzi pubblici.
A Pescara in particolar modo la Pineta Dannunziana e i colli vicini con tre punti di innesco differenti, le fiamme hanno raggiunto le abitazioni e, con l’ausilio del vento, le fiamme hanno incendiato le palme degli stabilimenti balneari.
Il Presidente della regione Abruzzo è convinto che questi incendi, che stanno divorando parte dell’Italia, non sono casuali, ma causati dalla mano dell’uomo perché appiccati in punti strategici, dove è difficile spegnerli.