La normalità prima della pandemia in alcuni paesi sembra ancora molto ma molto lontana. Ci sono in India oltre 200 mila vittime a causa del Covid-19.
Si contano 3.000 morti in un solo un giorno. I dati ufficiali del Ministero della Salute riportano 201.187 vittime, ma secondo gli esperti i morti sarebbero molti di più.
In India la pandemia sta piegando in due il paese.
I positivi sono circa 18 milioni, e nelle ultime ore 360 mila. La situazione è molto grave e spaventosa. Ancora di più perchè i numeri non sembrerebbero quelli, ma molti di più.
Bhramar Mukherjee epidemiologa indiana, ricercatrice, professoressa dell’Università del Michigan, rilascia questa dichiarazione sul New York Times “Un completo massacro di dati. In base a tutti i modelli che abbiamo realizzato crediamo che il vero numero di morti sia fra le due e cinque volte superiore a quello ufficiale”.
Una situazione che ritorna. Nella prima ondata del virus nel conteggio rimasero escluse molte persone. Tralasciando aree rurali e luoghi molto lontani dagli ospedali.
L’errore di conteggio si sta riverificando, in maniera più preoccupante e pericolosa.
La variante Indiana è una variante abbastanza sconosciuta.
Secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) la variante è stata studiata in 17 paesi di tutto il mondo, tra questi c’è anche l’Italia.
B.1.617 è chiamata la variante indiana. Ha una serie di sub-varianti considerata per il momento mutazione “di interesse” ma non ancora “preoccupante” . Non è stata quindi definita come più contagiosa o pericolosa del virus stesso.
L’India non sa più cosa fare.
Legno che brucia nella strade, addirittura “respirare è diventato un lusso”.
La giornalista indiana Rini Simon Khanna definisce la gravissima situazione “Questo è il nostro Olocausto”. Mascherine anche in casa, molte persone non escono neanche più dalla loro abitazione per chiedere aiuto.
Il paese chiede aiuto, e speriamo che possa riprendersi al più presto.