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In Francia, Chiesa cattolica: “È il momento della vergogna”

I vescovi francesi, riuniti a Lourdes in assemblea plenaria che si terrà fino all’8 novembre, pregano in ginocchio davanti alla Basilica del Rosario chiedendo perdono a Dio per gli abusi sessuali avvenuti in Francia, nella Chiesa cattolica.

Infatti, in seguito alle scabrose verità emerse nel rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, da cui si evince il “riconoscimento della responsabilità istituzionale della Chiesa rispetto alle violenze e della dimensione sistemica” delle stesse, era necessario un confronto tra prelati.

Anche Papa Francesco, all’udienza di mercoledì, non ha potuto fare a meno di commentare il rapporto sulla pedofilia della Chiesa in Francia.

Desidero esprimere alle vittime la mia tristezza, il mio dolore per i traumi che hanno subito e anche la mia vergogna, la nostra vergogna – ha detto Francesco – la troppo lunga incapacità della Chiesa di metterla al centro della sua preoccupazione. E prego, preghiamo insieme tutti, a te Signore la gloria a noi la vergogna: questo è il momento della vergogna.

Incoraggio i vescovi, i superiori religiosi e voi cari fratelli a condividere questo momento e continuare a compiere tutti gli sforzi affinché drammi simili non si ripetano. Esprimo ai sacerdoti francesi vicinanza e paterno sostegno davanti a questa prova che è dura, ma è salutare. Invito i cattolici francesi ad assumere le loro responsabilità per garantire che la Chiesa sia una casa sicura per tutti“.

La realtà svelata sugli abusi sui minori in Francia pone la Chiesa in una situazione di prosternazione davanti alle migliaia di abusati. I quali, si ricorda, non tutti hanno avuto giustizia.

All’assemblea plenaria a Lourdes, François Touvet, vescovo di Chalons, ha dichiarato: “Stamattina non abbiamo chiesto perdono alle vittime, è un problema di rapporto interpersonale tra vescovo e vittima, non possiamo chiedere perdono a persone che non sono ancora in grado di donarlo”.

Nel primo giorno dell’assemblea plenaria, sono state ascoltate le parole di alcune vittime di abusi, che hanno raccontato la loro esperienza.

Davanti all’episcopato le vittime hanno espresso irritazione, tristezza, delusione, ma anche le loro attese e speranze. Sono state parole “forti, difficili ma necessarie“, ha dichiarato Luc Crépy, vescovo di Versailles e presidente del Gruppo permanente di lotta contro la pedofilia presso la Cef.

Nel dipartimento della Vandea si è tenuta una cerimonia religiosa, durante la quale è stata svelata nella cattedrale di Luçon una targa commemorativa per decine di vittime di abusi nella diocesi, alcuni dei quali risalenti anche agli anni ’40.