La festa dell’Immacolata Concezione che si celebra oggi, non è la concezione di Gesù, ma è quella di Maria stessa.
L’8 settembre è la data di nascita della: Madonna, quindi nove mesi prima, oggi, 8 dicembre, Maria fu concepita.
Il dogma
La cosa che forse non tutti sanno che il dogma della Immacolata Concezione di Maria, proclamato da Pio IX nel 1954 ebbe la sua genesi a Napoli.
La storia è nota, vediamola. Dopo i moti rivoluzionari del 1848 (‘mo succede ‘o quarantotto) Papa Pio IX lasciò Roma, diretto a Napoli. Nacque la cosiddetta Repubblica Romana, la repubblica diUn rituale consolidato a Napoli che si ripete ogni 8 dicembre, giorno in cui la Chiesa celebra la Immacolata Concezione.
retta da Mazzini, Saffi e Armellini.
Il Papa a Napoli fu accolto a braccia aperte da Ferdinando II, che lo ospitò per quasi un anno e mezzo nella Reggia di Portici.
Durante questo tempo fece il suo primo viaggio in treno (noi avevamo la prima ferrovia in Italia) e visitò le officine di Pietrarsa. Ma soprattutto il Papa si recava quasi quotidianamente alla Chiesa del Gesù Vecchio, a Via Paladino.
E il resto è noto, ammirando da vicino la Madonna di Don Placido Baccher, quella che è sulla sommità dell’altare, “trasse celeste impulso” per scrivere il Dogma della Immacolata Concezione. Tornato a Roma, dopo la fine della Repubblica romana, l’8 dicembre 1854 emanò la bolla papale Ineffabilis Deus, che sancì definitivamente il dogma della concezione Immacolata di Maria, ovvero il fatto che la Vergine era stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento.
La celebre festa a Napoli
Torna la Festa dell’Immacolata in piazza del Gesù a Napoli per il 2023.
La Cerimonia della Immacolata Concezione, venerdì 8 dicembre prossimo, si terrà alla Chiesa del Gesù Nuovo, con la consueta tradizione dei vigili del fuoco che con un’autoscala posizioneranno il fascio di rose tra le mani della Vergine Maria, in cima all’obelisco dell’Immacolata che si trova in piazza. Il tradizionale omaggio floreale alla statua della Vergine si terrà al termine della celebrazione religiosa e alla presenza di autorità civili e religiose.
Se quasi tutti i napoletani conoscono questa cerimonia forse meno nota è la circostanza che la Città è da lungo tempo proprietaria del pinnacolo svettante al centro della piazza un tempo chiamata della Trinità Maggiore.
Nonostante la guglia dell’Immacolata fu realizzata per volere di un sacerdote gesuita, padre Francesco Pepe e la costruzione finanziata esclusivamente con elemosine dei cittadini devoti alla Vergine Maria, per effetto del Concordato concluso nel 1818 tra il papa Pio VII e il re Ferdinando I di Borbone-Due Sicilie, la proprietà del monumento venne trasmessa alla Città di Napoli.
Il diritto fu reso evidente solo dopo molti anni dal trattato, quando, nel 1831, divenne necessario intervenire sul monumento a tutela della pubblica incolumità.
Evidentemente il costo del restauro si presentò così elevato da far esprimere al Decurionato il parere che le spese dovevano essere a carico dei padri gesuiti, proprietari, per quanto si sapeva, della guglia.
L’anno dopo i lavori, divenuti improrogabili, furono eseguiti e messi a carico dell’amministrazione cittadina da un sovrano rescritto che rilevava come “ai termini del Concordato del 1818 i Padri Gesuiti sono decaduti dall’antico diritto di proprietà, e che la proprietà della Guglia è stata trasmessa alla Città.”
Insomma, oggi il Sindaco rende omaggio alla Vergine Immacolata anche nella sua qualità di “rappresentante della proprietà, sia dell’immobile” che innalza la statua verso il cielo sia del suolo dove la guglia è stata costruita.