Lungo circa 11,6 chilometri, il traforo del Monte Bianco viene inaugurato il 16 luglio del 1965 dai due capi di Stato, Giuseppe Saragat per l’Italia e il generale Charles De Gaulle per la Francia. Invece gli scavi vennero inaugurati il 15 settembre 1962 dal capo di governo italiano Amintore Fanfani e dal primo ministro francese Georges Pompidou. Dopo anni di lavoro congiunto, il traforo viene aperto alle prime vetture il 19 luglio, collegando le comunità di Courmayeur, in Valle d’Aosta e Chamonix, nell’Alta Savoia.
L’opera pubblica, al centro del dibattito politico fin dagli inizi del XIX secolo, ebbe inizio grazie al progetto presentato dagli ingegneri Dino Lora Totino e Vittorio Zignoli nel 1946 con cui si diede inizio ai lavori. Il 14 agosto 1962 gli operai italiani e francesi che effettuavano i lavori si incontrarono abbattendo l’ultimo diaframma. Furono necessari 350 lavoratori e furono adoperate ben 700 tonnellate di esplosivo per farsi strada nella montagna più alta d’Europa. Un’impresa quasi titanica se si considerano le tecnologie dell’epoca e ad oggi il traforo del Monte Bianco rappresenta il superamento da parte dell’uomo delle barriere della natura, grazie all’ingegno e allo sviluppo delle tecnologie. In occasione dell’inaugurazione del traforo De Gaulle non fece riferimento ai momenti di crisi nelle relazioni con l’Italia, anzi dichiarò: “I nostri due popoli, dimenticando le malevolenze che si agitavano nelle valli e sulle cime, sono portati l’uno verso l’altro dalla forza delle cose, vent’anni dopo la fine dei combattimenti di cui le Alpi furono il triste teatro. In particolare in questa bella valle che il sangue, la lingua e i sentimenti legano saldamente alla Francia”.
Misurando circa 11,6 chilometri (di cui 7.640 m in Francia e 3.960 m in Italia), quando furono ultimati i lavori, il traforo era il più lungo tratto di autostrada in galleria al mondo. Oggi è invece il settimo nella classifica in cui in testa vi è il tunnel norvegese di Laerdal, lungo 24.510 metri, seguito da quello cinese di Zhongnanshan con i suoi 18.040 metri.
Si stima che dal 1965 al 2015 vi siano transitati circa 70 milioni di veicoli, con una media giornaliera di poco meno di 5.000. Il traforo è infatti di grandissima importanza per quanto riguarda la mobilità di persone e merci. In questa storia di progresso non si può tacere tuttavia la parentesi nera dell’incidente del 24 maggio 1999 in cui il tunnel fu teatro di un terribile incidente in cui persero la vita 39 persone. Il traforo rimase chiude per 3 anni e fu riaperto nel 2002 con diverse migliorie: nuovi e moderni sistemi sicurezza, limite di marcia fissato a 70 km/h e divieto di sorpasso. Inoltre in caso di emergenza, sono oggi disponibili 36 piazzole di sosta (18 per ogni senso di marcia) ogni 600 metri.