Il 17 luglio del 1921, il principe giapponese in visita rimase affascinato dalla città di Napoli.
Il giovane principe ereditario Hiroito, che successivamente diverrà imperatore, si trovava in Italia per incontrare il Re Vittorio Emanuele Ferdinando III di Savoia, egli era in viaggio ormai da sei mesi per le capitali europee.
Il viaggio era stato di vitale importanza per stabilire legami politici con gli altri paesi. Una volta terminato il suo lavoro, volle fare una cosa, ma da turista questa volta: visitare la bella città di Napoli.
Il principe in visita a Napoli
Hirohito arrivò in treno a Napoli, era il 17 luglio 1921, ad accoglierlo alla stazione c’era il sindaco Alberto Geremicca e il duca di Spoleto.
Il sindaco riuscì in poco tempo ad organizzare un’accoglienza speciale, che il principe ereditario Hiroito porterà sempre nelle sue dolci memorie.
Hiroito venne accompagnato in giro per Napoli, su di una splendida carrozza, prestata gentilmente dalla famiglia Maffettone (importante e influente famiglia napoletana, tra le più antiche della città).
Volle visitare le industrie aeronautiche a Capodichino, andò in visita a Torre del Greco per visitare le fabbriche di lavorazione del corallo e, tra le tappe più importanti per lui, Ercolano e Pompei, subito dopo si recò a Capri.
Qui purtroppo non riuscirà nel fare tutto: il principe non riuscì a visitare la grotta azzurra a causa del maltempo.
Il principe poté godersi questa piccola parentesi turistica per ben due giorni, il 19 luglio ripartì.
Prima di ripartire però, omaggiò la città partenopea: al popolo napoletano venne dato in dono un granchio gigante, esemplare rarissimo di crostaceo, che vive nelle acque dell’oceano Pacifico (Hirohito era appassionato di biologia marina).
Un dono di grande valore che ,dopo cento anni, è ancora esposto nel Museo di scienze naturali, della facoltà di Zoologia della Federico II.
Anni dopo
Anni dopo quella felice visita, il giornalista Alfonso Maffettone, corrispondente dell’agenzia di stampa ANSA, da New York, Singapore e Varsavia, andò a dirigere la sede di Tokyo.
Tramite l’agenzia giapponese Kyodo, fece pervenire all’Imperatore un album con le foto di famiglia: le foto scattate da suo padre ritraevano la visita di Hirohito a Napoli.
Si dice che l’imperatore, quando vide le foto, si emozionò. L’imperatore era ormai 83enne all’epoca, e subito dopo volle che Maffettone fosse ricevuto nel Palazzo imperiale, nessun altro giornalista era mai stato ammesso.
Di quelle giornate a Napoli, l’imperatore non aveva nessuna foto, poiché i fotografi ufficiali dell’epoca, una volta concluso il tour politico, se n’erano andati.
L’imperatore volle ricambiare la cortesia: fece recapitare a Maffettone, dal gran ciambellano, un libro fotografico sul Palazzo imperiale quale dono di Hirohito.