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Il Presepe Favoloso e “l’assembramento felice”: l’opera monumentale del Rione Sanità

Il Presepe Favoloso nel Rione Sanità, nella seicentesca sagrestia della Basilica di Santa Maria della Sanità, è un’opera monumentale permanente, realizzata e donata alla città partenopea dalla bottega La Scarabattola dei fratelli Scuotto, in collaborazione con il restauratore e scenografo presepiale Biagio Roscigno.

L’opera presepiale misura 360 x 270cm ed è alta 220cm mentre la teca che la custodisce misura 466 x 376cm ed è alta 336cm.

La scenografia de Il Presepe Favoloso è composta da più di cento pastori a cui vanno aggiunti gli animali e i preziosi accessori. Il presepe può essere ammirato da ogni angolazione.

La collocazione de Il Presepe Favoloso nella sagrestia della Basilica di Santa Maria della Sanità non è casuale. Infatti, il presepe Cuciniello ed altre collezioni antiche sono conservate e visibili nel Museo di San Martino, sulla collina della città. Il Presepe Favoloso mentre è esposto in un luogo immerso nel cuore di Napoli, nella sua profondità, in quella che è definita la “città sotto la città“, cioè il Rione Sanità.

Una scelta, questa, come definita dal maestro Roberto De Simone “…indicativa di un viaggio misterico, di una discesa, di un cammino nel mondo sotterraneo dove, superate le angosce del buio, sarà possibile partecipare all’epifania della nuova luce che determinerà il capovolgimento della morte e il ritorno del ciclo vitale“.

Quindi l’altura soleggiata di San Martino si contrappone al ventre della città e alle sue catacombe, custodite nel Rione Sanità. Questo presepe viene definito un “assembramento felice“.

L’idea è nata proprio durante la pandemia, che ha messo tutti a dura prova. Abbiamo subito sentito il bisogno di dare una risposta, di riavvicinarci. Vogliamo guardarla in faccia questa pandemia e dire che niente è più forte di una rinascita” dice Padre Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità e simbolo della rinascita di questo quartiere.

Nel “Presepe Favoloso” sacro e profano si intrecciano, come spesso accade a Napoli. C’è la natività, che sta in basso, sotto il tempio di Iside, tra due bambini di colore. C’è il femminello, Belfagor che ha ucciso i bambini e li sta vendendo come filetti di tonno, fino a quando San Nicola li farà rinascere, Mamma Sirena che trascina la povera Anella in mare con sette catene, ‘o Munaciello, il Lupo Mannaro, per poi arrivare a Totò, con il suo fedele amico accanto che fissa il suo stesso busto. Un’opera realizzata sempre dai fratelli Scuotto su commissione del francese Robert Leon e collocata alla Sanità, Eduardo, vestito da Pulcinella e un giovane Maradona, che gioca a calcio con altri scugnizzi napoletani.

Il presepe è definito favoloso, proprio per questo, perché ci sono molte favole che si intrecciano tra loro, ma allo stesso tempo spiega Salvatore Scuotto: “c’è una coerenza stilistica che non ci aspettavamo neanche noi, quando ho visto per la prima volta la scena qui dentro sono stato il primo a meravigliarmi“.

Se il presepe napoletano è davvero napoletano, ricordo, come diceva Ermanno Rea, che la Sanità è la Napoli al quadrato” – dice Padre Antonio Loffredo – “Qui quelle contraddizioni, quel disagio sociale, quel chiasso che si vede sul presepe, è lo stesso della vita quotidiana. La Sanità è uno dei posti in questa città che ancora si può rispecchiare nel presepe“.

Il presepe favoloso sarà visitabile gratuitamente fino al 9 gennaio. Successivamente rientrerà nell’offerta di visita guidata alle Catacombe di San Gaudioso e alla Basilica di Santa Maria della Sanità a cura della Cooperativa La Paranza che gestisce le Catacombe di Napoli.