Il Museo dei Pellegrini abbatte le barriere.Un Museo per tutti in una città per tutti
Il Complesso Museale dei Pellegrini di Napoli, dopo aver ospitato tra Febbraio ed Aprile 2024 un ciclo di seminari sugli strumenti utili per una gestione inclusiva e accessibile del patrimonio culturale, nell’ambito del progetto Museo for All, si è posto da tempo l’ambizioso obiettivo di rimuovere le barriere fisiche e cognitive nei musei e nei luoghi culturali privati di Napoli.
E non poteva non iniziare dalla propria sede con l’abbattimento delle barriere architettoniche, suggellando un itinerario fortemente voluto dall’infaticabile Giovanni Cacace, Primicerio dell’Arciconfraternita dei Pellegrini proprietaria del Museo, con l’inaugurazione il 31 Maggio alle ore 18, alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del nuovo percorso di visita accessibile del Museo.
Un Museo aperto totalmente alla città
Mentre finora l’ingresso principale era nel cortile dell’Ospedale dei Pellegrini attraverso la scenografica ma problematica scalinata a doppia rampa della Chiesa della Trinità, ora grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche avverrà dall’adiacente Piazzetta Fabrizio Pignatelli con ingresso nella Chiesa di Materdomini, che diventa anche l’hub cittadino per il censimento e la realizzazione di ulteriori interventi concreti atti a una fruizione più ampia del patrimonio storico e artistico napoletano.
Il Museo dei Pellegrini, un autentico scrigno dell’arte a cavallo tra Cinquecento ed Ottocento, testimonia l’attività secolare dell’Augustissima Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti, fondata nel 1578 nell’insula della Pignasecca dal nobile cavaliere Fabrizio Pignatelli e da sei artigiani, capitanati da Bernardo Giovino, a favore dei pellegrini infermi bisognosi di cure, e successivamente anche dei malati indigenti.
Uno scrigno di tesori artistici ora alla portata di tutti
Il Complesso oltre alle due chiese già citate (della Trinità ,opera neoclassica di Carlo Vanvitelli risalente alla fine del Settecento e Santa Maria di Materdomini,del Cinquecento) comprende anche: il suggestivo Ipogeo detto Terra Santa dove venivano seppelliti i confratelli; il Coro, con gli stalli in radica di noce e la cupola ornata con motivi in oro zecchino disegnati dall’architetto Astarita; la sala del Mandato, dove è allestita una ricca pinacoteca; la sagrestia, le sale della vestizione e altri ambienti annessi.
Si ammirano opere d’arte pittoriche di autori del calibro di Joos Van Cleve (cerchia), Perugino (scuola), Bernardino Campi, Andrea Vaccaro,Jusepe de Ribera (attr.) Francesco Fracanzano, Onofrio Palumbo,Didier Barra, Giacomo Farelli, Francesco De Mura, Giuseppe Bonito, Giacinto Diano;opere scultoree in bronzo come quella del fondatore Fabrizio Pignatelli opera del fiorentino Michelangelo Naccherino; in marmo, la preziosa Madonna col Bambino dell’artista rinascimentale Francesco Laurana; in stucco,lo scenografico gruppo della Trinità di Angelo Viva,allievo del famoso Giuseppe Sammartino; in legno, le statue policrome della Passione,opera di Giovan Luigi Della Monica.E ancora,una ricca collezione di reliquiari, preziosi arredi e oggetti liturgici.
Il Museo è aperto da lunedì a sabato con visite guidate dall’esperto e appassionato Giuseppe Brancaccio solo previa prenotazione online sul sito www.museodeipellegrini.it con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 9 – 16 e il sabato ore 10 – 14.