Il ministro dell’economia, Daniele Franco, è fiducioso nella ripresa del paese.
I dati del primo semestre registrano una crescita economica che fa ben sperare in una ripresa veloce -“ anche nel secondo e si consoliderà nel terzo e nel quarto” andando verso il superamento della stima di un +4,5%“.
La crescita verrà supportata in particolar modo da diverse componenti, fra le quali spicca il settore dell’export e degli investimenti, prontissimi a ripartire dopo la pandemia.
Non indifferente in questo rilancio sarà il supporto dello Stato, che sosterrà l’economia attraverso una forte politica di deficit che inizierà però a ridursi soltanto dal prossimo anno, il Pil crescerà del 4,2% nel 2021 e del 4,4% nel 2022.
Fiducioso è il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che ha affermato : “Il polso della manifattura che arriva dai dati che anticipano il ciclo è assolutamente positivo. Io sono positivo! Credo che le previsioni di crescita possano registrare per la prima volta un miglioramento nella nota di aggiornamento. L’economia si fonda su aspettative e fiducia ed è fondamentale che continui ad andare bene la campagna vaccinale. Ma ci sarà un problema di crescita non omogenea e questo comporta la necessità di matchare per cercare di combinare dove ci sarà richiesta di lavoro e dove si perderà. Dobbiamo fluidificare i meccanismi. Il problema è che il mercato del lavoro funziona in modo fluido. Se così fosse verrebbe meno il problema dei licenziamenti. Dobbiamo dunque riuscire a incrociare domanda di lavoro e offerta di lavoro, oggi è questa la sfida”.
Ma, secondo Daniele Franco, c’è da tenere in considerazione che -“Anche una crescita del 5% va interpretata alla luce del fatto che abbiamo perso quasi il 9% l’anno scorso: è un rimbalzo, teniamolo a mente! Dobbiamo gettare le basi per una crescita economica che sia duratura. Per un quarto di secolo siamo cresciuti meno rispetto agli altri paesi dell’Unione europea. Questo si riflette in tassi di occupazione molto bassi soprattutto per donne e giovani”.
Sul fronte della crescita avranno sicuramente un impatto positivo gli oltre 200 miliardi previsti dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza: l’Italia dovrebbe avere il vai libera martedì prossimo.
“la ripresa richiede che la competitività non sia indebolita da forme di concorrenza sleale o da fenomeni distorsivi”.
Il riferimento è al fenomeno della contraffazione: “Il commercio mondiale di prodotti che violano marchi registrati Made in Italy avrebbe raggiunto i 34 miliardi, il 4% delle vendite totali del manifatturiero italiano, un dato che copre quasi il 25% dell’intero mercato dei prodotti contraffatti europei”- ha aggiunto il ministro Franco.