Nellie Bly è una donna del 1800 che seppe uscire dagli stretti canoni femminili della sua epoca in tanti modi diversi.
Il 14 novembre 1889 salpò da Hoboken, nel New Jersey, per un viaggio di 40.000 chilometri fra navi, treni e persino tratti a piedi, un’impresa epica della durata di 80 giorni.
Ma perché partire?
Non per amore di avventura né per fino giornalistici, lo fa per vincere una scommessa.
E allora via, con una fretta senza precedenti, tra i posti più belli del mondo.
Approda a Liverpool per poi correre a Londra e poi in nave sino a Calais.
In Francia fa una deviazione molto simbolica.
Chiede, infatti, di incontrarla Jules Verne.
L’autore del famoso romanzo è incuriosito da questa donna che ha deciso di partire per il viaggio da lui narrato.
Il tempo però è risicato, resterà solo poche ore e poi via.
In 39 giorni avrà toccato Italia, Egitto, Yemen e Sri Lanka. Sino ad arrivare ad Hong Kong.
Nei mari in prossimità della Malesia il viaggio tocca la sua ora più buia.
Forti tempeste e violente mareggiate portano Nellie Bly a pensare addirittura di morire.
Ma è tale la determinazione a vincere sa sconfiggere la paura e la tempesta.
Ad Hong Kong una soste forzata, non ci sono, infatti, navi per il Giappone fino alla settimana seguente.
Nellie nom si lascia scoraggiare e ne approfitta per visitare Canton.
Qui scrivere un nuovo reportage. Infine salpa per le terre nipponiche e da lì per San Francisco. Si sfiora la disfatta quando non si trovano i documenti sanitari necessari per lo sbarco in America. Ciò procurerebbe un ritardo fatale alla riuscita dell’impresa ma per fortuna le carte saltano fuori e Nellie sbarca tra una folla festante. Il giornale ha tenuto alta l’attenzione sulle avventure di Nellie e il pubblico l’ha seguita trepidante.
Le difficoltà però non sono finite.
È la neve questa volta a complicare le cose.
Il traffico ferroviario fino a Chicago è bloccato, convogli sono fermi, sarà quindi un treno speciale, in partenza su iniziativa del New York World (giornale con cui Nellie collaborava) a condurla dino a Chicago. Un altro treno conduce Nellie a Philadelphia, infine a New York.
Il record è stabilito, l’audace viaggiatrice rientra in città il 25 gennaio 1890 dopo 72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi. Il diario in cui racconta questa avventura, Il giro del mondo in 72 giorni, riscuote enorme successo.