Il Fungo è uno dei simboli di Lacco Ameno un comune dell’isola d’Ischia.
Nella sua forma caratteristica, che appunto ricorda proprio un fungo, dalle enormi dimensioni, si tratta di un masso tufaceo staccatosi dal Monte Epomeo, rotolato a mare e adagiatosi a poche decine di metri dalla riva.
Alto 10 metri, di origine vulcanica, ha assunto l’attuale forma grazie all’azione modellante ed erosiva esercitata dal mare che ne ha scavato le parti laterali.
Il Fungo: scrigno di bellezza, storia e…
Ischia tra le isole dell’arcipelago campano è quella che si distingue per la varietà di risorse naturali e antropiche presenti sul territorio. È la sua particolare morfologia, l’origine vulcanica e l’evoluzione storica che hanno determinato questa condizione di unicità.
Il Fungo di Lacco Ameno è uno dei principali “poli attrattivi” dell’isola d’Ischia pari per popolarità, alla chiesa del Soccorso e al Castello Aragonese.
Ricordiamo che il vocabolo Lacco, che denomina il comune ischitano, deriva dal termine antico λάκκος ed il moderno λακκούβα è presente ancora nel loro linguaggio con il significato di zona bassa e ricca d’acqua. Proprio l’acqua del mare ha eroso e modellato nel corso del tempo, anche con l’ausilio degli agenti atmosferici quella “semplice pietra tufacea” trasformandola in ciò che appare oggi.
Simbolo di appartenenza, simulacro di una società che si accontenta di piccole cose, e che fa della semplicità il proprio pane quotidiano.
Il Fungo di Lacco Ameno è considerato una scultura a cielo aperto, ammirabile da tutti, da chiunque voglia.
Le tradizioni e le credenze popolari legate ad esso, sono tante. Oggigiorno si conoscono diverse storie interessanti, alle quali si può credere o meno, ma indubbiamente avvincenti; una di queste è stata spiegata dallo scrittore e poeta Giovan Giuseppe Cervera, che nel 1959 scrisse un articolo intitolato: “Ischia sconosciuta”, ritenendo che si trattasse di un sepolcro. Sotto alla sua superficie secondo quanto è riportato, si troverebbero due giovani innamorati, tragicamente annegati nel tentativo di prendere il largo per coronare il loro sogno d’amore.
Una visione certamente malinconica, ma che fa da scrigno ad una storia d’amore dai contorni quasi poetici.